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Un ricercatore dell’università di Bari nella spedizione italiana in Antartide

Pubblicato da: redazione | Ven, 23 Dicembre 2022 - 11:00

Nell’ambito della 38esima spedizione Italiana in Antartide del Pnra – Programma Nazionale Ricerca in Antartide, il dipartimento di scienze della terra e geoambientali (Distegeo) dell’Università degli Studi di Bari è una delle quattro unità operative che fornirà personale per realizzare il progetto Disgeli – Drone-based acquISition and modelling of morpho-stratigraphic data alonG the TErra Nova Bay (Victoria Land, AntarctIca) coastline coordinato da Gasperini del Cnr Ismar.

Giuseppe Mastronuzzi di Distegeo con colleghe e colleghi delle altre tre unità operative (Cnr Ismar di Bologna, Enea- Università di Bologna e Università di Pisa) saranno impegnati in Antartide nei prossimi mesi di gennaio e febbraio. I ricercatori opereranno coinvolti in due fasi operative parallele con imbarco sulla nave oceanografica rompighiaccio R/V Laura Bassi per rilievi e carotaggi dei fondali della Baia di Terra Nova e poi per rilievi sul terreno con base la Stazione Mario Zucchelli. Un progetto con ricercatori, navi e basi tutti italiani.

Sfruttando innovative tecnologie robotiche, anche grazie all’analisi di immagini satellitari, saranno raccolti dati geofisici e geomorfologici dei fondali marini e della superficie topografica della Baia di Terra Nova (Victoria Land, Antartide) e lungo le sue coste. Obiettivi del progetto sono quelli di ricostruire le fasi temporali delle variazioni del livello del mare e della linea di riva e dei ghiacciai dopo l’ultimo massimo glaciale di circa 20mila anni fa. In particolare si intende ricostruire i tempi della riduzione delle coperture glaciali in relazione al riscaldamento del pianeta nelle ultime migliaia di anni e a causa delle variazioni climatiche oggi accelerate dall’impatto antropico.

I dati geofisici e i carotaggi dei fondali raccolti dalle attività offshore svolte dalla R/V Laura Bassi saranno integrati con i rilievi morfobatimetrici della fascia costiera nell’intervallo di profondità 0-150 m realizzati da un Unmanned Surface Vehicle (USV) e con quelli da immagini satellitari e da carotaggi realizzati onshore avendo come base la Stazione Mario Zucchelli. Un Modello Digitale del Terreno permetterà di ricostruire i paleo-litorali e di individuare i relativi indicatori della posizione degli antichi ghiacciai e del livello del mare. Questi ultimi caratteri geomorfologici saranno campionati e datati con metodi radiometrici convenzionali (14C, U/Th, nuclidi cosmogenici) per fotografare, riconoscere e definire le relazioni tra le fasi di glaciazione del passato e le attuali fase di riscaldamento locale e di tutto il pianeta.

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