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Le scuole pugliesi sempre più precarie, l’allarme della Uil

In otto anni quasi quintuplicato il numero dei docenti precari

Pubblicato da: redazione | Lun, 11 Marzo 2024 - 16:18

In Puglia sempre più pesante il bilancio dei precari negli istituti scolastici: in otto anni quasi quintuplicato il numero dei docenti precari su posto comune, settuplicato su posto di sostegno e raddoppiati gli ata – va salvaguardata la continuità didattica e la stabilità del lavoro. A evidenziare la problematica la Uil che scrive in una nota: “Chiuse le iscrizioni e confermati i numeri di organico dell’anno scolastico in corso, sia apre la prospettiva concreta di un altro anno con un gran numero di personale precario. In otto anni, numeri alla mano, è quintuplicato il numero dei docenti precari su posto comune, aumentato di sette volte per i docenti di sostegno e raddoppiato per gli amministrativi, tecnici e ausiliari (ATA)”. È il quadro presentato da Gianni Verga, segretario generale della UIL Scuola Puglia, commentando gli incarichi di supplenze assegnati negli ultimi otto anni al personale docente e ATA in Puglia.

Da fonti ministeriali si evince che, in Puglia, nell’anno scolastico 2015/16 il numero totale dei docenti precari era di 2.978 e quello degli ATA di 1.117, mentre nel 2022/23 il numero totale dei docenti precari è salito a 14.122 e quello degli ATA a 2.385. In particolare, i docenti su posto comune passano da 1.677 a 5.527 e quelli su sostegno da 1.301 a 8.595. La percentuale dei docenti precari sul numero totale regionale dei posti in organico passa dal 5,35% del 2015/16 al 21,95% del 2022/23. “In pratica quasi un quarto del corpo docente in Puglia è precario – afferma Verga -. Con questi presupposti garantire la continuità didattica e un futuro stabile ai lavoratori e alle loro famiglie è pressoché un’utopia”. Scendendo sul piano provinciale, nell’anno scolastico 2022/23, spicca il dato (negativo) della provincia di Taranto. Si passa, per quanto riguarda i docenti, dal 13,71% della provincia di Lecce al 24,58 di Taranto, mentre per i docenti di sostegno precari si passa dal 30,26% della provincia di Foggia al 57,79% di Taranto.

Invece, la percentuale del personale ATA precario sul totale, nel 2022/23, passa dal 12,43% della provincia di Foggia al 24,72% di Brindisi.

“Eppure, nonostante una situazione generale già fin troppo penalizzante, si ritarda con i concorsi e con l’incremento di un organico stabile. Si è persa, ancora una volta, l’occasione per risolvere importanti questioni aperte, come quella della continuità didattica, in particolare per gli alunni disabili, e la riduzione del numero di alunni per classe, nonostante la conferma dell’organico dello scorso anno scolastico pari a 59.980, di cui 10.357 sul sostegno, e il trend negativo di decremento del numero di alunni previsto per il prossimo anno scolastico”.

“Si continua – prosegue Verga – a penalizzare il sistema istruzione in una regione già fortemente inflazionata dall’elevato tasso di dispersione scolastica, con una media del 17%, ben oltre quella nazionale. Un organico di diritto non corrispondente alle reali esigenze delle scuole, che ogni anno si traduce in una deroga allo stesso mediante l’attivazione di ulteriori posti. Si pensi, a titolo di esempio, che l’organico di diritto (stabile) di sostegno per l’anno scolastico 2022/23 era di 7.790 posti a cui si è aggiunta una deroga di 8.595 posti precari, pari al 110,34% in più”.

“Ancora una volta – conclude Verga – il peso di mancate scelte politiche ricade sulle comunità scolastiche e sul personale scolastico in generale che, come al solito, non farà mancare nulla ai nostri studenti, sopperendo con senso del dovere e pur senza un vero rinnovo contrattuale, alle inadempienze di chi, invece, dovrebbe garantire il futuro dei nostri studenti e la sicurezza dei lavoratori del sistema scolastico, che invece continua a trattare la scuola come il brutto anatroccolo di ogni linea politica e amministrativa”.

“I lavoratori precari sono lavoratori fantasma – dichiara il segretario generale della UIL Puglia Gianni Ricci – che rimangono ai margini della società, senza alcuna motivazione né prospettiva personale ed economica per il futuro, o addirittura abbandonano il territorio per cercare stabilità altrove. E purtroppo quello del precariato è un problema trasversale che riguarda tutti i settori, dal pubblico al privato. Proprio nei giorni scorsi abbiamo avviato la nostra mobilitazione contro il precariato, perché le istituzioni e la politica hanno il dovere di impegnarsi, davvero, per restituire ai lavoratori e alle lavoratrici precarie, oggi fantasmi, la dignità di essere persone”.

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