Treni cancellati, vagoni stracolmi e ritardi che a volte superano anche i 60 minuti. Sono solo alcuni dei disagi quotidiani che i pendolari di Bari (e non solo) sono costretti a vivere. Un problema che si riflette inevitabilmente nella vita di tutti i giorni con lavoratori e studenti spesso in ritardo, ma anche pendolari costretti a viaggiare “come sardine” o addirittura invitati ad aspettare la corsa successiva per via dei treni pieni. Diverse le denunce che si susseguono giorno dopo giorno per quella che dagli stessi cittadini è stata definita come “la nuova normalità”.
“Ogni giorno una scusa, scuse a cui non crediamo più – ha spiegato un pendolare – problemi tecnici, passaggi a livello rotti, persone sui binari. Possibile che ogni giorno accada qualcosa che non permette a chi viaggia in treno di arrivare in orario? Siamo stanchi di vivere costantemente il disagio. Non tutti possiamo permetterci un’auto o un passaggio last minute. Paghiamo caro gli abbonamenti che aumentano senza ottenere in cambio un servizio efficace. Per fortuna la questione è di dominio pubblico, altrimenti sarei stato licenziato”, ha concluso. Parole a cui fanno eco quelle di tanti, tra loro anche studenti. “Un giorno si e l’altro pure arrivo tardi – spiega una studentessa – le giornate in cui tutto funziona normalmente sono rare. Solitamente cerco di prendere la corsa prima per arrivare in tempo e a volte neanche così ce la faccio. Certo è che non è giusto. Se i treni funzionassero a dovere, potrei risparmiare molto più tempo e stress. Così è impossibile, siamo nel 2025 e vivo gli stessi problemi che vivevano i miei genitori nel 1990”, ha concluso.