Meno furti e rapine, ma più truffe bancarie online. È la fotografia che emerge dall’indagine Istat 2022-2023 sui reati contro la persona e la proprietà, che segnala un calo generalizzato dei reati tradizionali a danno dei cittadini, rispetto al periodo 2015-2016. Diminuiscono le famiglie vittime di furti in abitazione, danni a veicoli, borseggi (dal 1,6% all’1%) e rapine (dal 0,5% allo 0,2%). In calo anche aggressioni e minacce. Stabili, invece, gli scippi. Il furto di monopattini elettrici – per la prima volta rilevato – colpisce il 3,6% delle famiglie che ne possiedono uno.
Nonostante la generale riduzione, aumentano in modo rilevante le truffe legate all’uso di strumenti bancari online: +74% rispetto a sei anni fa. Un incremento che va letto anche alla luce dell’aumento degli utenti dei servizi bancari digitali, cresciuti di oltre il 25%. La clonazione delle carte di credito ha interessato l’1,1% degli utenti (1,3% nel 2015-2016), ma resta una minaccia: nel 44,7% dei casi, le vittime se ne accorgono leggendo l’estratto conto, mentre il 23,3% viene contattato direttamente dalla banca.
Secondo il report, i reati avvengono soprattutto nelle grandi città (5,3%) e nelle zone a rischio criminalità (5,9%), a fronte di una media nazionale del 2,3%. Un terzo delle aggressioni e delle rapine avviene di notte, e nel 60% dei casi il crimine avviene nel comune in cui vive la vittima. Aumentano le denunce per aggressione, passate dal 19,9% al 40,6%. Il 28,6% dei furti in casa avviene tramite scasso della porta, mentre nel 30,7% dei casi i ladri entrano da finestre o varchi lasciati aperti. In calo anche il phishing (dal 7,7% al 6,9%) e le truffe legate agli acquisti online (-27%). Infine, le persone di cittadinanza non italiana risultano più frequentemente vittime di reati comuni, ma meno spesso coinvolte in truffe informatiche (2,7% contro il 3,3% degli italiani). Secondo l’Istat, la pandemia potrebbe aver influenzato il calo dei reati, modificando le abitudini dei cittadini e le strategie della criminalità.
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