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Affitti alle stelle a Bari per gli studenti: “Così si nega il diritto allo studio”

Il prezzo medio di una stanza singola a Bari ha raggiunto i 380 euro al mese

Pubblicato da: redazione | Gio, 14 Agosto 2025 - 13:25
protesta studenti caro affitti (1)

Il mercato degli affitti a Bari continua la sua crescita incontrollata, e a farne le spese sono ancora una volta studentesse e studenti universitari che scelgono di studiare nella città di Bari. Secondo il rapporto appena pubblicato da Immobiliare.it, nell’ultimo anno, il prezzo medio di una stanza singola a Bari ha raggiunto i 380 euro al mese, con un aumento della domanda del 207% rispetto all’anno scorso. Un boom che, più che un dato positivo, rappresenta l’ennesimo campanello d’allarme per un sistema abitativo che non riesce più a garantire condizioni dignitose a chi studia.
“Un prezzo del genere per una singola, in una città come Bari, è semplicemente inaccettabile. In queste condizioni, il diritto allo studio è seriamente compromesso, soprattutto per chi proviene da contesti meno abbienti. Non è possibile che ogni anno si ripresenti la stessa emergenza senza nessuna risposta strutturale. Il fenomeno, che riguarda l’intero Paese, è ancora più preoccupante perché Bari viene spesso considerata una meta più economica rispetto ai grandi poli del Nord. Ma la realtà ci dice altro: prezzi in costante rialzo, scarsità di stanze disponibili, condizioni abitative spesso precarie e, in molti casi, affitti in nero.” dichiara Sahar Locaputo, Coordinatrice di UDU Link Bari.
“Chi arriva da fuori si trova di fronte a un mercato saturo e spesso abusivo, mentre gli studenti e le studentesse son costretti a sottostare a condizioni non dignitose. Serve perciò un intervento pubblico urgente a partire da un incremento sotanziale dell’edilizia universitaria pubblica con nuovi posti letto accessibili economicamente e distribuiti nei quartieri universitari; la promozione di affitti a canone concordato e dei controlli serrati contro l’abusivismo e gli affitti in nero, spesso accettati per necessità da chi non ha alternative” dichiara Gennaro Cifinelli, Presidente di Zona Franka.
“Non siamo davanti a un problema passeggero ma è una crisi sistemica che si ripresenta ogni anno a settembre, quando migliaia di studenti e studentesse sono costretti a cercare stanze che non ci sono, a prezzi che non si possono permettere. E se la risposta resta lasciata al solo mercato, il risultato sarà un’università sempre più classista e una negazione del diritto alla casa e allo studio. L’apertura della nuova residenza pubblica presso l’ex istituto Nautico di Bari rappresenta un segnale positivo e una prima risposta concreta al problema del caro affitti, seppur ci siano voluti quasi dieci anni per la sua inaugurazione. Tuttavia, questa misura da sola non è sufficiente: la domanda di alloggi resta altissima, mentre l’offerta privata continua a essere fuori portata per molti studenti.” continua Sahar Locaputo
“A Bari serve una vera politica dell’abitare, in grado di rispondere ai bisogni di giovani e studenti, per farlo è necessario il coinvolgimento delle istituzioni locali. Se non si interviene ora, il rischio è che ogni anno sempre più giovani rinuncino all’università, o siano costretti a vivere in condizioni inaccettabili per potersi permettere di studiare o lavorare in questa città.” conclude Gennaro Cifinelli.

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