Le nuove aperture a Bari raccontano una storia interessante, anzi due. Per i brand internazionali investire in città è ormai diventato strategico. Nell’epoca d’oro del turismo, il capoluogo pugliese è considerato una vetrina prestigiosa, un polo attrattivo per investitori di primo piano. La seconda evidenza è che Via Argiro, è la strada del centro cittadino che più delle altre ha vissuto, e sta continuando a vivere, la più importante trasformazione, accogliendo soprattutto marchi del settore food. Al numero 68, gli stessi titolari di Picadinho stanno investendo infatti in un’altra attività food. “Un nuovo format”, dicono prima di svelare ulteriori dettagli. Con certezza però si tratterà di un locale dedito alla ristorazione.
Rispetto alla parallela e più modaiola via Sparano, insomma qui si investe sul cibo. Molti ristoranti stanno quindi scommettendo sul futuro di un territorio che sicuramente offre interessanti possibilità di crescita e sviluppo. Su quella che diventerà una sorta di rambla, completamente riqualificata e moderna, sulla scia di quanto realizzato in via Sparano, a distanza di pochi giorni si annunciano nuove inaugurazioni.
Non tramonta poi l’appeal della cucina orientale a Bari, come nel resto di Italia. Anzi, è in una fase di esplosione vera e propria. Dopo il boom degli anni Novanta adesso c’è una nuova ‘primavera’ asiatica. Al civico 119 infatti Bari ha accolto “Fuwa”, gestito da MyDimSum, il punto vendita di specialità asiatiche fatte a mano di via Sparano. Poi è stata la volta del ristorante ‘Asian Town’, che ha preso invece il posto di Time out, al numero 48 sempre di via Argiro.
Due nuovi locali quindi che seguono a passo spedito l’ingresso di due bracerie. A fine gennaio ha presentato il suo menù l’iconico fornello di Sammichele a conduzione familiare, “La Tradizione”, con i suoi settanta coperti e con bombette, zampine, bistecche e tagli pregiati anche dall’estero, come base. Il locale si chiama Carneo. Lo scorso ottobre, invece, è stata la volta della macelleria-braceria Picadinho. L’offerta in questo caso spazia dai panini per la pausa pranzo a tagliate di black angus per le cene. Quindi due nuove inaugurazioni di ristoranti “di carne” che affiancano su via Argiro numerose pizzerie della tradizione barese: Biga e Fila, Alla barese, Bistrot Argiro 52 e al Pescatore. La loro idea di base è invece quella di proporre un’offerta di ristorazione costituita da un’equilibrata miscela di tradizione e innovazione, rivolta a turisti e clienti abituali. Insomma pizza sì, ma anche parmigiane, assassina e piatti più ricercati.