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Tra i treni Fse in vendita anche convogli del ‘900 dimenticati

Pubblicato da: Vincenzo Damiani | Mer, 22 Marzo 2023 - 09:10

BARI – La notizia non è tanto che per la prima volta nella sua storia Ferrovie Sud Est decida di mettere in vendita alcuni suoi treni. No, la notizia è che nei depositi di Fse ci fossero ancora convogli del 1900 e del 1912! Direte: un modo per ricordare il passato, una esposizione di antichi mezzi. Macché, erano lì a prendere polvere e accumulare ruggine perché per decenni l’azienda non se n’è mai interessata. Complessivamente – informa in una nota stampa Fse – sono 41 mezzi, dislocati su tutta la rete (in circa 15 località tra cui Gallipoli, Lecce, Mungivacca). È la prima volta che l’azienda pugliese – al centro di due procedimenti da parte della magistratura barese per numerose irregolarità emerse nella gestione del denaro pubblico e per sprechi e consulenze d’oro – rottama e mette in vendita i mezzi. Tra i carri merci da rottamare se ne contano due, carro merci tipo P 6201 e P 6216, del 1900 e uno (tipo F 1701) del 1912; tra le automotrici, la Man Ad 04 è stata immatricolata nel 1940. Se ci fosse qualche dubbio sul fatto che quelle locomotive non fossero considerate come un bene prezioso da esporre, le parole del sub commissario di Fse lo fuga: “Obiettivo dell’operazione di vendita – sottolinea Domenico Mariani – è principalmente di carattere ambientale. I luoghi presso cui al momento giacciono i materiali rotabili verranno liberati da questi rifiuti e completamente bonificati”. Appunto, rifiuti. La base d’asta di partenza è pari a 36mila euro. “Con questo intervento – prosegue Mariani – a cui ne seguirà sicuramente un altro per la messa in vendita di ulteriori materiali rotabili, abbiamo finalmente accolto le innumerevoli segnalazioni dei cittadini che da decenni ponevano l’attenzione sull’annoso problema dell’abbandono dei mezzi. Queste discariche a cielo aperto, con conseguente rischio di inquinamento e caratterizzate dal degrado e dal vandalismo, verranno smantellate nell’immediato e i siti su cui giacevano i materiali rotabili saranno restituiti ai cittadini e ai Comuni”.

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