GIOVEDì, 02 MAGGIO 2024
72,878 ARTICOLI
Dir. resp.:Samantha Dell'Edera
redazione@borderline24.com

Per segnalazioni: +39 375 5535222
72,878 ARTICOLI

Direttore Responsabile: Samantha Dell'Edera
Per segnalazioni:
Cell. +39 375 5535222
Email: redazione@borderline24.com

Omicidio Labriola a Bari, la testimonianza dei colleghi: “C’erano state altre aggressioni nel Centro di salute mentale”

Pubblicato da: redazione | Gio, 21 Settembre 2017 - 16:30

“Nel Centro di Salute Mentale del quartiere Libertà ci sono state diverse aggressioni, anche minacce con taglierini e pietre, ma alle nostre numerose richieste di maggior sicurezza il più delle volte abbiamo ottenuto come risposta il silenzio”. A parlare è Mauro Squeo, psichiatra barese, attualmente in servizio nel Csm del San Paolo ma nel settembre 2013, quando fu uccisa a coltellate la dottoressa Paola Labriola, era responsabile del Csm dove lei lavorava.

Squeo è stato sentito oggi in Tribunale come testimone nel processo in corso nei confronti di sei funzionari della Asl di Bari, tra i quali l’ex direttore generale Domenico Colasanto, ritenuti responsabili di non aver garantito la sicurezza nella struttura. Agli imputati il pm Baldo Pisani contesta i reati di morte come conseguenza di altro reato, omissione di atti d’ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità.

“Il Csm di via Tenente Casale – ha spiegato Squeo – raccoglieva un’utenza di quasi mille persone con bisogni assistenziali di vario genere, da richieste sussidi a richieste di intercessione per case popolari o benefici previdenziali, oltre a questioni sanitarie. Il Csm era quindi il terminale di una serie di richieste alle quali non era in grado di dare risposte adeguate. In questi anni ho assistito personalmente a diversi episodi di aggressione e violenza sia fisica che verbale e io stesso sono oggetto di diverse aggressioni, più volte segnalate al nostro direttore di dipartimento e alla direzione generale della Asl, ma rimaste inascoltate”.

Chiunque, insomma, poteva entrare nel Csm. Come quel 4 settembre 2013 in cui Paola Labriola fu uccisa con 70 coltellate dal 40enne Vincenzo Poliseno, sul paziente, già condannato in appello a 30 anni di carcere per il delitto (il processo in Cassazione è fissato per il prossimo 20 ottobre).

© RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE RISERVATA - Borderline24.com
Ti invitiamo a usare i bottoni di condivisione e a non copiare l'articolo.

Nel 2023 sono stati oltre mille...

Sono stati 1.411 gli attacchi cyber trattati dall'Agenzia per la cybersicurezza...
- 1 Maggio 2024

Di Cesare tiene in vita il...

Prova d'orgoglio del Bari contro la capolista Parma, ma i biancorossi...
- 1 Maggio 2024

Lavori Aqp a Bari, rubinetti a...

Per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale...
- 1 Maggio 2024

“Bari Photo Contest”: il 3 maggio...

Grande partecipazione per il “Bari Photo Contest - Sguardo periferico”, il...
- 1 Maggio 2024