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La mafia “infetta” la pubblica amministrazione: così nella Provincia di Bari i clan controllano i territori

Pubblicato da: Rosanna Volpe | Mar, 11 Ottobre 2022 - 06:30

Lo spaccio di droga e le estorsioni. E non solo: anche infiltrazioni nella pubblica amministrazione La mafia si arricchisce così a Bari, ma anche nella provincia dove i clan del capoluogo hanno proseguito nella logica della suddivisione dei territori, come avviene nei quartieri baresi, non senza difficoltà. La torta è grande e i guadagni anche. Lo conferma la Direzione Distrettuale Antimafia nell’ultima relazione semestrale ‘luglio-dicembre 2021’ del Ministero dell’Interno sulle attività condotte dalle Forze dell’Ordine e dalla magistratura.

Quindi nel tempo, i clan con maggiore di forza di manovalanza e di potere si sono spinti nella provincia dove, secondo la Dia avrebbero un loro peso anche piccole strutture criminali straniere. E come spesso accade, i clan sono riusciti a contagiare anche parti della pubblica amministrazione, con pericolose infiltrazioni nella ‘zona grigia’.  È ciò che emerge dai riscontri giudiziari dell’inchiesta ‘Logos’ che nel territorio murgiano, in particolare ad Altamura e comuni limitrofi, ha fotografato la perdurante operatività dell’organizzazione criminale del clan Loiudice. La fitta rete di contatti criminali intessuta con molti operatori economici avrebbe inquinato anche il tessuto economico dei comuni di Triggiano e Grumo Appula. “Come metastasi tumorale in grado di infettare ogni ganglio della società civile – si legge nella relazione – puntava ad influenzare anche la pubblica amministrazione, accreditandosi persino quale riferimento per la risoluzione di controversie di natura privata tra cittadini, alcuni dei quali richiedevano l’intercessione del capo clan per risolvere problemi contingenti”.

Ma c’è anche Bitonto nella morsa dei clan baresi. In particolare, il clan Parisi avrebbe consolidato l’alleanza con la compagine Cipriano che sarebbe uscita dalla sfera protettiva del clan Strisciuglio. I Parisi oltrepassano i confini di Bitonto e arrivano anche a Cassano delle Murge, a Gioia del Colle, Valenzano ed in alcune zone di Adelfia dove il boss è  ritenuto affiliato al clan Parisi. Nella stessa area geografica, il clan di Japigia sarebbe presente a Toritto con il gruppo Zonno, a Gravina in Puglia con Fiore-Risoli. Ma anche nei comuni costieri di Mola di Bari, Polignano a Mare, Torre a Mare e Monopoli. Referenti e luogotenenti dei Parisi, secondo le indagini dell’Antimafia, agirebbero anche ad Acquaviva delle Fonti, Casamassima, Capurso, Cellamare e Conversano.

Voglia di estendere il proprio potere dunque ma non senza violenza: il tentato omicidio del 26 ottobre 2021 a Valenzano sarebbe il segnale dello stato di tensione che pervade le varie compagini criminali nell’ambito del controllo del territorio della provincia di Bari: l’uomo oggetto dell’attentato sarebbe, secondo la Dia, vicino ad un gruppo criminale riconducibile ai Parisi. “Tra gli obiettivi di colonizzazione dei Capriati – spiega la relazione Dia – rientrerebbero anche i comuni del nord barese di Molfetta, Giovinazzo, Terlizzi, Triggiano e Palo del Colle. Per quanto concerne invece la compagine mafiosa degli Strisciuglio, sembrerebbero operare validi referenti nei comuni di Bitonto e Conversano, laddove alcuni elementi, un tempo riconducibili ai Parisi, sarebbero transitati tra le fila del ‘clan della luna’. Anche nel territorio di Palo del Colle gli Strisciuglio concentrerebbero la loro potenza criminale”.

Oltre al traffico di stupefacenti e le estorsioni, anche i reati contro il patrimonio, in particolare le rapine consumate nei confronti dei portavalori e degli autotrasportatori di generi alimentari, costituiscono un business di interesse per la criminalità locale.

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