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Carenza medici e guardie mediche non presidiate in Puglia, Fimmg: “Urge intervenire”

Pubblicato da: redazione | Mar, 14 Marzo 2023 - 17:30

“A fronte di una gravissima carenza di medici di medicina generale, che in alcune zone non permette di coprire i turni di continuità assistenziale, la Regione Puglia incomprensibilmente si rifiuta di applicare una norma di legge che consentirebbe di fare fronte all’emergenza nell’immediato e di evitare la mancata copertura dei presidi di CA”. Sono le parole di Donato Monopoli, Segretario Fimmg Puglia, intervenuto per spiegare le motivazioni della nota inviata all’Assessore regionale alla Salute, al Direttore di Dipartimento e ai Direttori generali delle ASL pugliesi.

La decisione di intervenire arriva per via della carenza di medici di medicina generale e la conseguente mancata copertura dei presidi di continuità assistenziale, problematiche per le quali era stata richiesta l’applicazione dell’articolo 36 bis del D.L. 21 giugno 2022 n. 73.  La norma, nello specifico, eleva a 850 il massimale di scelta degli assistiti per i medici di assistenza primaria a ciclo di scelta, titolari anche di incarico a quota oraria a 24 ore settimanali, e consente quindi loro di coprire turni della continuità assistenziale. Ad oggi, nessuna risposta è arrivata dalla Regione che sembra ignorare l’obbligo di dover adottare ogni atto ed iniziativa prevista dalla legge per garantire l’assistenza ai cittadini. Inoltre, la Regione ha attivato una serie di iniziative, anche di controllo, che vanno in tutt’altra direzione rispetto a dover garantire il servizio.

“Noi siamo pronti ad adottare un modello di gestione flessibile che non veda il medico di medicina generale da solo ma in team con gli infermieri e le altre professioni sanitarie” – ha dichiarato invece Nicola Calabrese, Segretario Fimmg Bari – “Siamo pronti a gestire l’assistenza primaria anche nelle case di comunità, partendo dall’esperienza del modello pugliese dei CPT, che funzionano efficacemente sul nostro territorio. È il tema che abbiamo posto alla Regione chiedendo di garantire negli studi e nelle case di comunità il personale di studio e gli infermieri. Per questo condividiamo con il Sindaco Decaro la richiesta di maggiori risorse per poter svolgere correttamente ed efficacemente la nostra attività professionale. Durante la manifestazione del 1 aprile saranno presentati i risultati del modello assistenziale sperimentato in questi anni in Puglia” – conclude.

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