È online sul sito istituzionale, a questo link, l’avviso di istruttoria pubblica finalizzata all’individuazione di soggetti del Terzo settore quali partner del Comune di Bari nella co-progettazione e successiva esecuzione del progetto “Case di Comunità”.
Tale operazione permetterà di acquisire, all’interno di alloggi gestiti da enti del Terzo settore in convenzione con il Comune di Bari, posti letto da destinare all’accoglienza residenziale e semiresidenziale “a bassa soglia” nel territorio dell’area metropolitana di Bari al fine di garantire il rispetto dei diritti sociali delle persone e dei nuclei familiari fortemente esposti a disagio abitativo e grave marginalità e, pertanto, a rischio di esclusione sociale.
“Le attività di accoglienza residenziale e semiresidenziale a bassa soglia sono ormai riconosciute come buone prassi a livello nazionale – commenta l’assessora alla Giustizia e Benessere sociale e ai Diritti civili Elisabetta Vaccarella – in grado di soddisfare i bisogni primari delle persone che temporaneamente non riescono a provvedervi, il cui numero, purtroppo, continua a crescere.
L’accesso a condizioni abitative dignitose per persone che si trovano in condizioni di grave disagio socio-economico genera infatti senso di benessere e prospettiva di futuro, elementi indispensabili per intraprendere un percorso di integrazione, di maggiore autonomia e autodeterminazione grazie al supporto di operatori qualificati che lavorano in sinergia con le istituzioni preposte, mettendo al centro la persona, la sua storia e i suoi bisogni”.
Sono ammessi a presentare manifestazione di interesse soggetti privati senza finalità di lucro o soggetti del Terzo settore che operano nell’ambito dei servizi alla persona (imprese sociali, organismi della cooperazione, cooperative sociali, associazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, fondazioni, enti di patronato, enti religiosi o ecclesiastici, organizzazioni di volontariato, ogni altro soggetto senza scopo di lucro individuato come tale dalla normativa nazionale), in forma singola o di raggruppamento temporaneo, che si trovino nella capacità di contrarre con la pubblica amministrazione e che posseggano i requisiti indicati nell’avviso.
Nella proposta progettuale dovranno essere garantite le seguenti prestazioni:
- accoglienza residenziale in un ambiente confortevole con uno spazio notte individuale e attrezzato, idoneo a garantire il rispetto della privacy degli utenti;
- distribuzione di materiale per l’igiene personale;
- apertura h 24 su 7 giorni settimanali, con accesso consentito agli ospiti in conformità al disciplinare di gara;
- prima colazione;
- pulizia e sanificazione, almeno settimanale, degli ambienti, con coinvolgimento e responsabilizzazione degli ospiti per la pulizia quotidiana degli spazi comuni e degli spazi individuali.
L’ente dovrà garantire altresì il raccordo con il servizio sociale professionale, l’attivazione di supporto sanitario di base e specialistico e con i servizi sanitari sul territorio (Serd, CSM ecc.) per gli utenti che ne abbiano necessità, e la collaborazione con gli attori, pubblici e privati, che a diverso titolo possono partecipare alla gestione di eventuali situazioni emergenziali.
Il co-housing potrà avere luogo in uno o più alloggi nella disponibilità dell’ente partner, o in alloggi reperiti dallo stesso sul mercato immobiliare, che rispondano comunque ai requisiti previsti dall’avviso. La tipologia degli alloggi richiesti è distinta in tre elenchi:
- A: alloggi con una capienza massima fino a 70 posti, messi a disposizione dall’ente partner per offrire un servizio di accoglienza semiresidenziale notturna a bassa soglia (servizio semiresidenziale) che sia organizzato secondo un modulo flessibile che consenta da un lato maggiori economie di scala ed economicità del servizio e, dall’altro, di non separare nuclei familiari e/o soggetti conviventi di diverso sesso, valorizzando anche le relazioni amicali e di mutuo aiuto tra gli ospiti;
- B: alloggi con una capienza massima fino a 70 posti, messi a disposizione dall’ente stesso per offrire un servizio di accoglienza residenziale a bassa soglia, con la possibilità per gli ospiti di permanere anche durante le ore diurne e con l’avviamento di progetti di autogestione dei pasti, rivolti a un numero limitato di utenti per singolo progetto. Gli utenti dovranno essere in grado di procurarsi autonomamente generi alimentari e di condividere tra loro spazi comuni, sotto la supervisione dell’ETS, realizzando un modello di convivenza parzialmente autogestito;
- C: unità abitative con una capienza di minimo 6 posti letto, gestite da enti del Terzo settore per offrire un servizio di accoglienza residenziale rivolto prioritariamente a nuclei familiari, anche con minori, attraverso la sperimentazione di modelli di co-housing, in analogia con il modello organizzativo dello SPRAR, in cui le persone sono inserite in progetti di piccole dimensioni in cui, se da un lato condividono servizi uguali per tutti per la soddisfazione dei bisogni primari, dall’altro sperimentano percorsi individualizzati volti a favorire l’acquisizione di strumenti per l’autonomia.
Destinatari dell’intervento sono:
- adulti singoli, in condizione di povertà estrema o in grave difficoltà socio-economica, senza dimora, italiani o stranieri (comunitari ed extracomunitari regolari), segnalati dal servizio sociale comunale che facciano richiesta di accesso ai servizi a bassa soglia (es: dormitori ex art 81 ter RR 4/07, alloggio sociale per adulti in difficoltà ex art 76 RR 4/07 ecc.) dalla cui storia personale emergono competenze e capacità rigenerabili, con reddito anche temporaneamente insufficiente, disponibili a sperimentare percorsi di convivenza con la supervisione di un adulto di riferimento;
- nuclei multiproblematici i cui componenti adulti rischiano la separazione dai figli o dal coniuge/convivente e l’inserimento in strutture assistenziali, per povertà abitativa e/o insufficienza reddituale;
- MNSA e minori italiani accolti in comunità di cui al capo I RR 4/07 (strutture per minori) che, giunti ai 18 anni, non abbiamo ancora portato a termine il percorso di inserimento sociale (documenti di soggiorno, conclusione percorso formativo, inserimento lavorativo etc..) ma che abbiano maturato un grado di autonomia tale da permettergli di vivere in un contesto abitativo in autogestione, con la presenza di figure adulte di riferimento (operatori sociali etc.) per il periodo limitato al raggiungimento di obiettivi specifici;
- nuclei monoparentali che, terminato il percorso di accoglienza presso strutture, hanno raggiunto un grado di competenza genitoriale e autonomia personale ma che necessitano ancora di accompagnamento alla vita indipendente (reddito non sufficiente, composizione del nucleo familiare che necessita di un supporto organizzativo, supporto ed eventuale ricongiungimento familiare, etc.).
La domanda e i relativi allegati, redatti secondo le indicazioni contenute nell’avviso, dovranno pervenire entro le ore 23:59 del 10 settembre prossimo esclusivamente a mezzo pec, all’indirizzo serviziallapersona.comunebari@pec.rupar.puglia.it, con oggetto: “Avviso di istruttoria pubblica finalizzata all’individuazione di soggetti del Terzo settore quali partner del Comune di Bari nella co-progettazione e successiva esecuzione del progetto “Case di comunità” – domanda di partecipazione”..
Successivamente all’individuazione dei soggetti partner, e in caso di candidature di nuove strutture di accoglienza rispetto a quelle poste in convenzione sulla base del precedente avviso pubblico, sarà convocato il Tavolo di co-progettazione, composto da rappresentanti dell’amministrazione comunale e da rappresentanti dell’ETS.
Il progetto avrà durata biennale, eventualmente rinnovabile.