Nella pressante lamentazione del caro turismo 2025, la ricettività alberghiera della Puglia si distingue per la moderazione dei suoi prezzi di pernottamento, per la buona tenuta del sentiment di destinazione e per un buon tasso di saturazione OTA. Lo scrive in una nota Federalberghi Puglia.
Il prezzo medio di pernottamento registrato a luglio è di 134,25 euro, al di sotto del prezzo medio italiano (156,20 euro). Occupiamo il 13° posto nella seconda colonna della classifica delle 20 regioni, che vede ai primi tre posti (le più care) la Provincia Autonoma di Bolzano (313 euro), seguita dalla Provincia Autonoma di Trento (198) e dal Veneto (190,65). Nella parte bassa della classifica (le meno care) Molise, Calabria e Basilicata dove le tariffe si mantengono al di sotto dei 120 euro a notte. Per quanto riguarda il tasso di saturazione OTA, vale a dire il rapporto tra strutture ricettive vendute e disponibili sulle principali piattaforme online, la Puglia si attesta al 42,8 per cento, poco al di sotto della media nazionale (43,2 per cento). Il sentiment della nostra regione, vale a dire il volume di tracce digitali raccolte, registra una concentrazione del 87,51 per cento, di poco superiore alla media nazionale (86.6 per cento).
Questi, dunque, i dati divulgati dal Ministero del Turismo, raccolti nel dossier “Come va il turismo in Italia” ed elaborati al 29 luglio 2025 da Data Appeal.
“Questi dati – spiega il presidente Francesco Caizzi – ci consegnano un sistema regionale di ricettività alberghiera che diventa sempre più adulto e professionale. Poche improvvisazioni, molta programmazione e buona preparazione nel nuovo mondo digitale ci hanno evitato scivoloni eclatanti come le friselle a 17 euro o prezzi di servizi collaterali esagerati e spropositati. Devo segnalare che, ahimé, questo lavoro di crescita è stato realizzato tutto in proprio, sulle nostre spalle, con un impercettibile accompagnamento della Regione Puglia, che dovrebbe essere l’istituzione concertatrice del segmento turismo. L’Agenzia regionale deputata si è limitata soltanto alla promozione, anche con cospicui budget investiti, ma è noto a tutti che costruire destinazioni turistiche e portare tanti territori verso questa economia non può soltato limitarsi a pagare pubblicità per la presenza di un gigantesco “It’s time to discover Bari” a Times Square”.