Iscriversi in palestra oggi significa fare i conti con tariffe sempre più alte e contratti poco trasparenti. È quanto emerge da un’indagine condotta da Udicon (Unione per la Difesa dei Consumatori) tra i propri iscritti, che fotografa un settore in cui scarseggiano chiarezza e regole uniformi.
Oltre la metà degli utenti (52,7%) dichiara di aver registrato un aumento dei costi negli ultimi dodici mesi. Nella maggior parte dei casi, l’abbonamento annuale resta entro i 600 euro (per l’83%), ma si tratta comunque di una spesa che pesa in modo significativo sul bilancio familiare.
“La palestra non è più un lusso, ma nemmeno un servizio davvero accessibile – sottolinea Martina Donini, Presidente nazionale Udicon –. I rincari e gli abbonamenti annuali incidono soprattutto su giovani e famiglie, già alle prese con bollette e spese quotidiane. È un costo che richiede grande attenzione.”
Il nodo principale riguarda la trasparenza dei contratti: solo un consumatore su tre (29,5%) afferma di conoscere le clausole del proprio abbonamento, mentre quasi uno su due (43,4%) dichiara di non aver ricevuto spiegazioni chiare al momento della sottoscrizione.
“È inaccettabile che i cittadini firmino abbonamenti senza sapere a cosa vanno incontro – prosegue Donini –. La chiarezza non è un optional: senza informazioni complete il consumatore resta in posizione di debolezza, soprattutto quando si tratta di disdette o rimborsi.”
Anche le modalità di iscrizione confermano la mancanza di trasparenza: quasi tutti gli abbonamenti (96,1%) vengono ancora sottoscritti direttamente in palestra, poiché prezzi e promozioni raramente sono comunicati via telefono o mail. Non a caso, oltre un quarto degli intervistati (23,3%) racconta di essersi trovato di fronte a una richiesta di iscrizione immediata per non perdere l’offerta, mentre sei su dieci (58,9%) avrebbero preferito conoscere i costi in anticipo e avere più tempo per decidere.
“Siamo di fronte a pratiche commerciali scorrette: non fornire preventivi scritti o comunicare i prezzi a distanza impedisce ai cittadini di confrontare le offerte e li spinge a scelte affrettate. Le palestre devono garantire condizioni chiare e accessibili, anche online, perché i consumatori possano davvero scegliere in modo consapevole”, conclude Donini.