Il porto di Bari oggi ha visto un arrivo particolare: intorno alle due e mezza del pomeriggio, la nave di Emergency, Life Support, ha portato a riva 120 persone salvate in mare. Tra loro ci sono 31 minori, 23 dei quali viaggiavano senza accompagnatori. Tutti provengono dall’Africa e ognuno porta con sé una storia di difficoltà e speranza.
Tra i giovani arrivati c’è un ragazzo sudanese che ha raccontato di aver lasciato il Darfur “perché c’è la guerra”, con l’obiettivo di raggiungere l’Italia. “Dal Sudan sono andato in Niger, poi in Algeria e in Tunisia, dove ho provato ad attraversare il Mediterraneo otto volte ma sono stato sempre intercettato e respinto dalla cosiddetta Guardia costiera tunisina o libica. A quel punto sono entrato in Libia. Il viaggio attraverso il deserto è stato molto duro, senza cibo e acqua, e la vita in Tunisia è stata ancora più difficile che in Libia”, ha detto ai soccorritori. “Ora spero di poter lavorare in modo dignitoso e aiutare la mia famiglia”, ha aggiunto.
Andrea Micali, comandante della Life Support, ha voluto ringraziare pubblicamente “le autorità e i volontari di Bari che ci hanno assistito e hanno permesso che le operazioni di sbarco fossero svolte senza difficoltà”. “Auguro il meglio per il loro futuro a tutte le persone sbarcate”, ha concluso, sottolineando la speranza di un nuovo inizio per chi ha affrontato viaggi così duri.