BARI – Chi non riuscirà a pagare le tasse nel 2016 potrà coprire il suo debito con dei lavori per il Comune. Un’ora di lavoro di pubblica utilità corrisponderà a 10 euro da detrarre dalla bolletta non pagata. Lo prevede il regolamento del baratto amministrativo, approvato oggi in giunta. A disposizione per il progetto sperimentale sono stati stanziati 110mila euro.
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Le famiglie che si troveranno in accertate difficoltà economiche potranno quindi svolgere dei lavori di pulizia, manutenzione, abbellimento di aree verdi, di piazze o ancora piccoli interventi di decoro urbano, di recupero e riuso di aree e beni immobili inutilizzati.
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Potranno usufruire del baratto amministrativo i cittadini maggiorenni, singoli o riuniti in associazioni, non in grado di pagare le tasse per un minimo di 300 euro e che abbiano un indicatore Isee non superiore ai 20mila euro. Esclusi da questa iniziativa coloro che hanno intentato un contenzioso tributario nei confronti dell’amministrazione o coloro che hanno condanne penali (con sentenza passata in giudicato o decreto penale divenuto irrevocabile o ancora sentenza di applicazione della pena su richiesta per delitti contro la pubblica amministrazione, il patrimonio, l’ordine pubblico e per i delitti contro la libertà personale) .
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Il baratto amministrativo, applicabile solo se richiesto volontariamente dal contribuente, è limitato all’annualità di competenza. Ogni anno, pertanto, l’amministrazione comunale provvederà a comunicare i termini entro i quali i cittadini potranno presentare le loro proposte di adesione attraverso un apposito bando.
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Nel caso in cui l’importo totale delle richieste annuali dovesse essere superiore alla somma prevista dal Comune, la graduatoria privilegerà le associazioni di cittadini e i cittadini appartenenti alle fasce sociali più deboli, assegnando un punteggio in relazione ad una serie di indicatori, quali ad esempio il livello Isee, lo stato di disoccupazione, il regime di cassa integrazione, la composizione dei nuclei familiari, l’essere o meno beneficiari di interventi di sostegno sociale, eventuali malattie, infortuni o decessi di un componente del nucleo familiare che abbia comportato riduzione del reddito dei richiedenti.
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“Lo schema di regolamento è già stato sottoposto all’attenzione dei municipi – spiega l’assessore al Bilancio Dora Savino – che hanno dato parere favorevole. Il prossimo passo sarà l’analisi del documento durante e commissioni e la discussione in Consiglio comunale per poi procedere con la pubblicazione del bando che permetterà ai cittadini di candidarsi alla sperimentazione. Nella redazione del regolamento comunale abbiamo tenuto conto delle osservazioni prodotte di recente dalla Corte dei Conti rispetto all’impossibilità di sanare debiti pregressi. Voglio ringraziare il gruppo consiliare del Movimento 5 stelle che ha collaborato con noi alla proposta di questo strumento, di cui l’amministrazione ha deciso subito di avvalersi, per andare incontro ai cittadini che vivono un momento di difficoltà economica”.