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Nasce “Libera Età”, trimestrale che combatte la “cultura del declino”

Pubblicato da: redazione | Mer, 22 Marzo 2023 - 09:09
Liberaetà

Esce nel mese di aprile un progetto editoriale assolutamente nuovo: Libera Età, un trimestrale gratuito interamente dedicato alla Terza Età ed all’Invecchiamento Attivo, con particolare attenzione al territorio delle province di Bari e Matera.

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Per saperne di più abbiamo incontrato l’avv. Giuseppe Guaricci, direttore della rivista e direttore del Buoncammino di Altamura, il Centro Servizi Integrati per la Terza Età che ha ideato e gestisce il nuovo free press.

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Come nasce Libera Età e a chi si rivolge?

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Libera Età, oltre che da un know how trentennale del nostro Centro Studi in tema sociosanitario, prende vita da dati statistici non più trascurabili e dalle considerazioni che ne derivano. La popolazione anziana attuale, circa 15 milioni di ultrasessantacinquenni, costituisce circa il 20 per cento di quella esistente ma, al contrario di ciò che si è portati istintivamente a pensare, la stragrande maggioranza di queste persone non sono soggetti passivi bisognosi di assistenza, anzi. La cultura prevalente, che a riguardo definiamo “cultura del declino”, guarda gli anziani come persone non autosufficienti che costituiscono un peso per le famiglie e per la società, quando invece circa il 70 per cento dei pensionati è ancora in condizioni psicofisiche di operare e di essere, piuttosto che un peso, una risorsa per tutti.

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L’invecchiamento generale della popolazione è dovuto da un lato ad una diminuzione delle nascite che non ha precedenti, dall’altro alle sopraggiunte migliori qualità della vita, a loro volta ottenute grazie ai progressi della ricerca e della scienza, all’universalità dell’accesso alle cure e a buoni livelli dei sistemi e servizi sanitari. E questo è un fenomeno epocale, una vera rivoluzione che non può essere trascurata: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità entro il 2050 la popolazione mondiale di over 60 raddoppierà, arrivando a 2 miliardi di unità; per capirci meglio, fra soli 5 anni gli anziani saranno di più dei bambini fino a 5 anni. Il che significa che in un futuro per niente lontano la maggior parte delle persone esistenti sarà anziana.

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Si tratta, per riprendere un passo dell’editoriale, di un trionfo, perché le persone vivono sorprendentemente più a lungo e meglio, ma anche e soprattutto di una sfida per la società, che deve assolutamente adeguare i propri sistemi ed i propri modelli normativi, adattandoli alle nuove esigenze di quelli che ne saranno i maggiori fruitori. Il pensionamento obbligatorio, per fare solo un esempio, pone ai margini della società un numero infinito di persone che possono e devono, invece, produrre ancora, con tutto quel quid pluris che solo l’esperienza può dare.

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Ecco, Libera Età nasce in questo contesto socio demografico e si rivolge un po’ a tutti, considerando che si comincia ad invecchiare al momento della nascita. Con l’intento di provocare e sensibilizzare verso questa grande sfida che ci attende, e di contrastare – nel nostro piccolo – la cultura del declino che non tiene conto di quella che comincia ad essere, e sarà, la maggior parte delle persone viventi, e che può essere ancora pienamente attiva ed utile per sé e per gli altri.

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Quali sono i temi toccati nel primo numero?

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In questo primo numero abbiamo dato particolare spazio alle Università della Terza Età, che costituiscono uno dei massimi esempi d’Invecchiamento Attivo, anche con interviste ad alcuni presidenti (Altamura, Bitritto, Gioa del Colle).

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Le UTE, nate all’inizio degli anni 80 per singole iniziative di centri culturali, sindacati e associazioni di volontariato, si sono poi rapidamente moltiplicate fino a confederarsi, nel 1985, e a divenire istituzioni culturali permanenti. L’obiettivo è di elaborare ed offrire veri e propri progetti di scuola, finalizzati a sostenere e preparare gli adulti e gli anziani ai cambiamenti culturali in atto nella società: dal teatro alla medicina, dall’informatica alle lingue straniere. Un mondo molto, molto affascinante, tutto da scoprire.

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Dove e come viene distribuito il giornale?

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Crediamo nel fascino antico della carta stampata, un po’ come quello del vinile nella musica, ma non si può ormai prescindere dalla comunicazione digitale, che riduce i tempi e annienta le distanze. Pertanto Libera Età viene distribuito in cartaceo nei principali comuni delle province di Bari e Matera ed è altresì disponibile sul web alla pagina www.liberaeta.it e su Facebook alla pagina Libera Età https://www.facebook.com/Libera-Et%C3%A0-878660545575947/

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