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Bari, anziani pedinati e rapinati: tre uomini in manette

Pubblicato da: redazione | Mar, 10 Ottobre 2017 - 07:15

Nelle prime ore di questa mattina, i Carabinieri del Comando Provinciale di Bari hanno arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal GIP del Tribunale di Bari, su richiesta della locale Procura della Repubblica, il 47 enne L. G., il 42enne D.A.e il 44enne C.N., i primi due  di Bari Ceglie del Campo, l’altro di Sannicandro di Bari, tutti pregiudicati. Gli stessi sono ritenuti responsabili di una rapina e ricettazione in concorso, mentre solo L.G., anche di aver commesso un’altra rapina, nonché un furto con destrezza. Le vittime dei reati contestati sono in tutti i casi persone anziane.

Le indagini condotte dai carabinieri della stazione di Acquaviva delle Fonti e coordinate dal sostituto procuratore Carmela Bruna Manganelli, della Procura della Repubblica di Bari, sono iniziate  il 4 luglio 2017, quando un 74enne denunciò ai militari che poco prima, mentre stava tornando a casa, era stato violentemente aggredito alle spalle da uno sconosciuto, che lo aveva fatto rovinare a terra provocandogli la frattura del femore.  Il malfattore era così riuscito a sottrarre dalle tasche dell’anziano denunciante la somma di 1.800 euro, da questi poco prima prelevata dal locale ufficio postale.

Poco dopo, nel corso dei successivi controlli, i militari sottoposero a verifica  un’utilitaria con a bordo i pregiudicati C. N. e D.A., che successivamente si sono rivelati i complici di L.G., autore materiale della rapina, incastrato dalle immagini di videosorveglianza dell’ufficio postale e di quelle di altre telecamere  dislocate lungo il percorso seguito dalla vittima. Le indagini  sono riuscite a dimostrare come  gli indagati abbiano avuto, tra loro, prima della rapina, contatti telefonici, culminati con la  loro contemporanea presenza ad Acquaviva delle Fonti nella fascia oraria interessata dal delitto. Poi  L.G.  entrò nell’ufficio postale dove poteva  seguire i movimenti dell’anziano 76enne, mentre prelevava i soldi e li riponeva nella tasca dei pantaloni. Nell’ufficio postale, tra le numerose persone presenti, vi era a distanza anche il complice C.N., che dopo la rapina riusciva a fuggire su uno scooter condotto da C.N.. Lo stesso scooter, poco dopo, era condotto da L.G., mentre C.N. aveva preso posto a bordo dell’utilitaria condotta da D.A.. Ecco quindi il ritorno prezioso, quale riscontro, del controllo a cui D.A. e C.N. erano stati sottoposti dai Carabinieri sulla S.P. 76.

Quello degli arrestati è un “modus operandi” evidentemente talmente ben collaudato che i Carabinieri sono riusciti a ricostruire almeno due delitti analoghi, nei quali è stata accertata la responsabilità di L.G., in concorso con terzi sconosciuti. Il primo è la rapina consumata l’1 agosto ai danni di un 85enne di Acquaviva delle Fonti, nel corso della quale, dopo un pedinamento, l’anziana vittima era stata aggredita e gli era stata sottratta, dalla tasca dei pantaloni, la somma di 1.350,00 euro, poco prima prelevata all’ufficio postale. Il secondo è il furto con strappo del 25 agosto 2016 ai danni di un’anziana, che aveva ritirato dall’ufficio postale la somma di alcune centinaia di euro. In questo caso le immagini di una telecamera a circuito chiuso avevano immortalato  L.G. quale passeggero di  uno scooter condotto da un complice, nell’atto di seguire l’autovettura condotta dalla vittima fino all’abitazione della stessa. Proprio il luogo dove si era consumato il furto.

Rilevantissimi, ai fini investigativi, i riscontri ottenuti nel corso delle indagini, consistenti nel ritrovamento dello scooter di provenienza furtiva utilizzato nella rapina del 4 luglio 2017, avvenuto nei pressi dell’abitazione di L.G., nonché nel rinvenimento e sequestro dei capi di abbigliamento che quest’ultimo aveva utilizzato per commettere tutti i colpi contestatigli.

Il corposo materiale probatorio raccolto ha quindi permesso al pm della Procura della Repubblica di Bari di richiedere al gip del locale Tribunale, Roberto Olivieri del Castillo, l’emissione del provvedimento cautelare oggi eseguito. I tre sono finiti nel carcere di Bari, a disposizione della competente autorità giudiziaria.

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