VENERDì, 19 APRILE 2024
72,595 ARTICOLI
Dir. resp.:Samantha Dell'Edera
redazione@borderline24.com

Per segnalazioni: +39 375 5535222
72,595 ARTICOLI

Direttore Responsabile: Samantha Dell'Edera
Per segnalazioni:
Cell. +39 375 5535222
Email: redazione@borderline24.com

Bari, inchiesta terrorismo: “Camionista di Turi pericoloso, la sua non è fede ma estremismo religioso”

Pubblicato da: redazione | Gio, 4 Gennaio 2018 - 17:00

Con il 43enne di Turi, provincia di Bari, Alfredo Santamato, alias Muhammad, indagato per apologia di terrorismo e sottoposto per questo alla misura della sorveglianza speciale “non si è in presenza di mere prese di posizione religiose o ideologiche, benché estreme”, arrivando “esplicitamente a prospettare il proprio martirio”.

Sono le motivazioni alla base della decisione della Corte di Appello di Bari di confermare la misura di prevenzione della sorveglianza speciale per due anni nei confronti dell’uomo. Le indagini della Digos, coordinate dalla Dda barese, hanno documentato numerosi contatti via web con jihadisti e persone sospettate di terrorismo, ma la presunta pericolosità di Santamato deriverebbe anche dal fatto che l’uomo è un camionista e dispone di un tir, ritenuto una vera e propria arma nelle sue mani.

“Non deve o può trarre in inganno la natura apparentemente solo virtuale del percorso di radicalizzazione di Santamato”, scrivono i giudici nel provvedimento depositato nelle scorse settimane. “Nel tempo presente in cui quasi tutti si avvalgono degli stessi strumenti di comunicazione”, secondo la Corte d’Appello gli “atti preparatori” ad eventuali attività terroristiche come quelli attribuiti al 43enne “non possono essere ritenuti volatili, inconsistenti e intangibili sol perché veicolati quasi esclusivamente in rete”.

Per queste ragioni i giudici considerano la pericolosità sociale di Santamato “concreta e attuale”. Fra le prescrizioni imposte dalla sorveglianza, applicata a partire dall’aprile 2017, c’è anche un percorso di recupero sociale finalizzato alla de-radicalizzazione con un mediatore sociale individuato dalla Procura e incontri organizzati dall’Università. Prescrizione che i giudici della Corte d’Appello ritengono “necessaria” nonché “rispettosa del principio supremo di laicità dello Stato” perché “tende ad una ri-educazione civica” con modalità “conformi all’equidistanza e “all’imparzialità nei confronti di tutte le confessioni religiose”.

© RIPRODUZIONE ANCHE PARZIALE RISERVATA - Borderline24.com
Ti invitiamo a usare i bottoni di condivisione e a non copiare l'articolo.

Arresti a Bari, D’Attis: “Qui sistema...

"A Bari c'è evidentemente un sistema di potere che è riuscito...
- 19 Aprile 2024

Sindacato Medici, è Delia Epifani la...

Il Consiglio Regionale Puglia del Sindacato Medici Italiani, si è riunito...
- 19 Aprile 2024

Comunali, Romito su inchieste a Bari:...

Le inchieste su Bari "Non avvantaggiano il centrodestra". A dichiararlo il...
- 19 Aprile 2024

Amiu Puglia, Antonella Lomoro è la...

Antonella Lomoro è il nuovo presidente di Amiu Puglia, dopo le...
- 19 Aprile 2024