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Bari, estorsioni e due tentati omicidi: scacco ai clan Mercante e Strisciuglio del Libertà e del San Paolo. I nomi degli arrestati VIDEO

Pubblicato da: redazione | Mer, 4 Aprile 2018 - 09:12

Scacco ai clan Strisciuglio e Mercante: in manette 25 persone per spaccio, associazione a delinquere e tentati omicidi.

Ecco i nomi degli arrestati

Custodia cautelare in carcere:
1)       Giuseppe Mercante, detto “Pinuccio il drogato” e “Compà Peppe”, nato a Bari di anni 65;
2)      Francesco Cascella, nato a Bari di anni 32;
3)      Andrea Castriotta, nato a Terlizzi (BA), di anni 35, in atto detenuto presso la casa circondariale di Trani;
4)      Michele Catalano, detto “zio Chele”, nato a Bari di anni 36;
5)      Christian Cucumazzo, nato a Modugno (BA) di anni 24;
6)      Alessandro De Bernardis, detto “Brodino”, nato a Bari di anni 49, in atto detenuto presso la Casa Circondariale di Bari;
7)      Domenico De Caro, detto “Mimmo il ragioniere”, nato a Bari di anni 47;
8)      Umberto De Meo, nato a Bari di anni 27;
9)      Gennaro Fiengo, nato a Bari di anni 39;
10)     Michele Lorusso, nato a Bari di anni 24, in atto detenuto presso la Casa Circondariale di Bari;
11)     Riccardo Lucchesi, nato a Bari di anni 37;
12)     Emanuel Petroni, nato a Bari di anni 27;
13)     Costantino Smurro, detto “Damiano”, nato a Bari di anni 47;
14)     Giovanni Tritto, detto “Giovanni piccolino” nato a Bari di anni 28;
15)     Nicola Sedicina, nato a Bari di anni 33, in atto detenuto presso la Casa Circondariale di Bari.
Custodia cautelare agli arresti domiciliari:
16)     Stefano Caldarulo, detto “Mazz mazz”, nato a Bari di anni 36;
17)     Giuseppe Cutrignelli, nato a Bari di anni 48;
18)     Vito Di Bari, detto “U Buc” nato a Bari di anni 41, in atto detenuto presso la Casa Circondariale di Potenza;
19)     Antonio Caizzi, detto “U Pidich”, nato a Bari di anni 46;
20)     Damiano Di Bari, nato a Bari di anni 46, in atto detenuto presso la Casa Circondariale di Lucerà (FG);
21)     Giuseppe Genchi, nato a Bari di anni 29;
22)     Antonio Laraspata, detto “La Pupa”, nato a Bari di anni 32;
23)     Giuseppe Ladisa, detto “Peciù”, nato a Bari di anni 42, in atto detenuto presso la Casa Circondariale di Lecce;
24)     Antonio De Santis, nato a Bari di anni 38;
25)     Vito Cavone, nato a Bari di anni 43.

Le accuse

Gli arrestati  sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dall’uso delle armi, di due tentativi di omicidio in danno di altrettanti esponenti dei clan “Strisciuglio” e “Mercante”, aggravati dal metodo mafioso, nonché di estorsione continuata ed aggravata in danno di commercianti e di proprietari di autovetture e motocicli precedentemente sottratti.
Secondo le risultanze investigative, il clan “Mercante”, operante in posizione dominante nel quartiere “Libertà” di Bari ed in alcuni comuni del nord barese, con a capo Giuseppe Mercante, si riforniva di stupefacente, anche in consistenti quantitativi, da differenti canali di approvvigionamento, tra i quali il pregiudicato Luigi Luisi, ucciso nel corso di un agguato nell’ottobre del 2016, nonché da Francesco Cascella e  Alessandro De Bernardis, oltre che da Antonio Caizzi.
II      primo dei tentati omicidi contestati ed aggravati dal metodo mafioso, avvenuto il 27.3.2014, ha avuto come vittima Vincenzo Valentino, esponente del clan Strisciuglio, e – secondo quanto accertato – sarebbe stato commissionato da De Bernardis ed eseguito da Lucchesi e Lorusso. I sicari non riuscirono a sparare perché l’arma si inceppò. Quella fu una risposta all’accoltellamento, avvenuto lo stesso giorno, da parte del Valentino ai danni di Umberto De Meo, accoltellamento commesso per legittima difesa.
Il secondo tentato omicidio, anch’esso aggravato dal metodo mafioso, è stato commesso il 25.4.2014 nei confronti di De Bernardis e Lucchesi ed è stato contestato a Tritto e Cucumazzo, ritenuti esponenti del clan “Strisciuglio,’‘ operante sul quartiere San Paolo di Bari. L’evento, anche in questo caso, non si è concretizzato a causa del cattivo funzionamento dell’arma utilizzata.
Nel corso delle investigazioni sono stati sequestrati ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, nonché 10 pistole e numerosi proiettili.

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