Il Comune fa dietrofront e salva il Samsara, storico lido di Gallipoli. Lo ha annunciato il sindaco Stefano Minerva che oggi ha tenuto una conferenza stampa. Ieri la sua amministrazione aveva firmato una ordinanza con la quale si imponeva 20 giorni di tempo per sgomberare la spiaggia e ripristinare lo stato dei luoghi. Il sindaco ha fermato tutto, ricordando un accordo tra le parti stipulato con i legali della società, in attesa della sentenza del Consiglio di Stato.
L’amministrazione di Gallipoli aveva infatti revocato la concessione demaniale dopo che la Capitaneria aveva contestato al lido di essere più una discoteca che uno stabilimento balneare. Da qui il ricorso al Consiglio di Stato. “Senza nessuna polemica – ha detto Minerva – lo dico ufficialmente: il Samsara non chiuderà e se qualcuno pensa che domani l’Amministrazione manderà qualcuno a mettere i sigilli si sbaglia di grosso. Spesso il Sindaco paga colpe che non ha, ma mi assumo tutta la responsabilità del caso poiché sono a capo dell’Amministrazione. Ci sono, in alcuni casi, atti dovuti che il Comune deve fare su richiamo di altri organi, altre cose che si possono fare per tutelare. Al momento l’Amministrazione ritiene che la data del 7 giugno, concordata in udienza fra le parti, è da intendersi come data in cui ci sarà una sentenza che aspettiamo dal Consiglio di Stato e che dovrà essere rispettata in quanto tale”.
Il sindaco, nel corso della conferenza stampa, ha inoltre voluto proteggere il “modello Gallipoli” contestato in queste ultime settimane. “Siamo tutti Gallipoli – spiega Minerva – e viviamo in una città riconosciuta come la più grande meta turistica del Sud Italia. Una notorietà che ha suscitato antipatie messe poi in atto per affossare questa città. Ieri e nei giorni scorsi in molti hanno provato a mettere in discussione il modello Gallipoli, un modello che prova sempre a migliorarsi. Quando dico “nessuno tocchi a Gallipoli” mi riferisco a coloro i quali non sono di Gallipoli e non conoscono gli sforzi di una classe imprenditoriale che negli ultimi 20 anni ha fatto, quelli che si sono sostituti alla politica senza portare risultati, quelli che criticano senza conoscere. Ritengo, dunque, di dover tutelare l’immagine della città tutta, dalle maldicenze e anche dagli articoli che denigrano una città e che raccontano una Gallipoli che non esiste. Ognuno si assumerà le proprie responsabilità e chi di dovere risponderà comunque per vie legali”.
Il sindaco ricorda i dati in calo sul turismo giovanile. “Negli anni – conclude il sindaco – abbiamo fatto tutti noi degli errori confondendo l’abusivismo e l’illegalità con altro e nel tempo si è pensato fosse causa del turismo giovanile. Un turismo che non è un problema, ma una risorsa che deve essere regolamentata. L’interesse e la voglia di qualificare il turismo deve essere di tutti: dall’Amministrazione ai cittadini”.
(foto samsara)