Coltivazione e produzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente del tipo marijuana, nonché di resistenza e lesioni a pubblici ufficiali. Queste le accuse a carico di Salvatore Garofalo e Paolo Crudele, arrestati a Barletta dalla Polizia di Stato.
Avuto notizia che in contrada Paludi c’era una piantagione di cannabis indiana, i poliziotti del commissariato di Barletta hanno effettuato un sopralluogo dall’esito immediatamente positivo. Fra i canneti c’era nascosto un campo di marijuana, fornito di sistema di irrigazione collegato ad un motore che pescava acqua da un pozzo artesiano, situato a ridosso dello stesso campo. Nella circostanza il sistema di irrigazione era in funzione, pertanto al fine di cogliere in flagranza coloro che si dedicavano alla coltivazione dello stesso i poliziotti sono in appostamento per tre giorni, e alla fine hanno visto arrivare nel terreno in questione, tre autovetture: una Opel corsa con a bordo Salvatore Garofalo, una Lancia Libra SW con a bordo Paolo Crudele e una terza autovettura, una Audi A3, con a bordo una terza persona, successivamente identificata in Giuseppe Garofalo, figlio di Salvatore.
I tre hanno iniziato ad estirpare alcune piante di marijuana che hanno accatastato a terra in prossimità delle loro autovetture. A questo punto, i poliziotti hanno raggiunto i tre uomini, che però alla vista degli agenti hanno tentato la fuga. Giuseppe Garofalo e Paolo Crudele sono stati bloccati con non poca difficoltà, dopo colluttazioni che hanno causato ai poliziotti ferite guaribili in sette giorni. Giuseppe Garofalo è invece riuscito a far perdere le proprie tracce, ma non a far rimanere ignota la propria identità: ha infatti lasciato sul posto la propria auto Audi A3 con all’interno un marsupio contenente un portafoglio e la carta di identità.
Le tre autovetture sono state sequestrate e affidate in giudiziale custodia, mentre la droga sequestrata, quella estirpata dai tre indagati, consistente in 18 rami di un metro l’uno di pianta di marijuana con infiorescenze, è stato sottoposto a narco test del tipo Douqueinos per la ricerca dei derivati della canapa indiana, sortendo esito positivo. Il campo è stato sotto posto a sequestro penale e gli arrestati venivano accompagnati nel carcere di Trani.