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Bari, furto all’istituto “Colli” di Neuropsichiatria infantile, gli operatori: “Qui manca la sicurezza”

Pubblicato da: redazione | Mer, 20 Febbraio 2019 - 09:15

Furto questa notte nell’istituto di Neuropsichiatria infantile Colli Grisoni di Bari. A denunciare l’accaduto un gruppo di operatori Asl che ha scritto al sindaco Antonio Decaro. A distanza di pochi mesi si è verificato un ennesimo atto di vandalismo, con il furto di computer contenenti dati sensibili.

“La nostra sede di lavoro in via Cotugno 47 – spiegano –  non possiede requisiti di sicurezza e norma per tutelare tanto gli operatori quanto l’utenza. Come sindaco attento e sempre in diretta comunicazione con i suoi cittadini, le chiediamo in primis di intervenire per informare tutta la comunità di questa ripetuta barbarie, che non rispecchia in alcun modo la popolazione che anche con lei sta cercando di crescere e che lede la cura dei cittadini stessi”.

Sul posto anche la consigliera comunale, candidata sindaco, Irma Melini che ha raccolto le denunce degli operatori e ha chiesto all’amministrazione un rapido intervento. (foto Melini).

“In verità il Colli, struttura comunale gestita dalla Asl, non è affatto in sicurezza: i cancelli sono sempre aperti, le finestre a ghigliottina si aprono dall’esterno, non ci sono telecamere di videosorveglianza, manca un impianto antincendio ed è priva di un sistema di illuminazione esterna, senza contare i lavori di rifacimento mal terminati. Un centro di eccellenza, diretto dal dottor Porcelli, dal punto di vista sanitario ma completamente abbandonato a se stesso che oggi, dopo l’ennesimo furto, ha dovuto sospendere i servizi di assistenza ai piccoli pazienti. Chiedo con fermezza – dice Melini –  che nelle prossime ore il direttore della Asl e il sindaco di Bari si adoperino per la messa in sicurezza degli ingressi, la sostituzione delle finestre pericolose per gli utenti, illuminazione esterna, telecamere, presidio della polizia locale negli orari di chiusura, per ripristinare i computer e il macchinario ieri rubato che garantisce la pulizia interna della struttura. È vergognoso che oltre venti medici, per per lo più donne, ma anche genitori con bambini, lavorino e frequentino una struttura presa di mira da vandali, drogati e utilizzata di notte per i più disparati usi”.

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