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Al Bano scende in campo: “Caro Conte, anche la Puglia e il Sud vogliono l’Alta velocità come al Nord”

Pubblicato da: redazione | Gio, 11 Giugno 2020 - 17:30

«Caro premier Conte, cari ministri, domani vi incontrerete per studiare quali interventi adottare per rilanciare la nostra cara, unica e bellissima Italia. Noi vi chiediamo, e questa volta speriamo non più a parole o con le solite promesse, di decidere una volta per tutte di avviare un progetto con relativi finanziamenti per realizzare lungo la dorsale Adriatica l’Alta velocità ferroviaria come esiste al nord».

È l’invito che Al Bano Carrisi rivolge al governo che da domani si riunisce a Villa Doria Pamphilj, a Roma, per gli Stati Generali sull’economia. Il cantante di Cellino San Marco da anni è uno dei testimonial della battaglia per i treni lungo la Dorsale Adriatica. «Questa volta, come uomo del Sud e come cittadino privilegiato – scrive nel messaggio – sento il dovere di rivolgermi a voi su un argomento che forse riterrete estraneo al mio abituale ambito ma che riguarda il sacrosanto diritto ad essere tutti cittadini di una sola Nazione». «Sento il dovere come porta »voce« di un folto gruppo dì personalità illustri – continua il cantante – di farlo perché non trovo giusto che da oltre settanta anni dopo da quel mio viaggio in treno in cerca di fortuna al nord la situazione non sia ancora cambiata». «Chiediamo gli stessi diritti che la Storia ha riservato alle altre Aree di questo Paese. Conosciamo il vostro impegno per lo sviluppo del vostro Paese, sappiamo anche quanto le risorse economiche erano scarse per chiedervi una maggiore parità di trattamento e di sviluppo tra le varie regioni di questa nostra Nazione. Oggi siamo ad una svolta epocale. Alla luce di quanto è successo abbiamo imparato che siamo tutti cittadini italiani. Non lo siamo però quando dobbiamo viaggiare in treno. Come voi sapete da decenni, ci sono cittadini che non hanno gli stessi diritti alla mobilità ferroviaria, perché al Sud non è stata mai realizzata l’Alta velocità ferroviaria e dunque i treni viaggiano ancora ad una velocità che non è da Paese civile». «Dal 2014 l’Associazione culturale »L’isola che non c’è«, alla quale aderiscono centinaia tra le più illustri personalità del mondo accademico, scienziati della medicina, uomini della politica, decine di sindaci, governatori, Rettori e persino un ministro portano avanti questa battaglia di tutti. Sono certo che alla fine di questa riunione – conclude Al Bano – darete una risposta concreta a questa istanza di milioni di italiani».

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