“Ora parlo io”. Sui social network arriva lo sfogo di Nicola Caldarulo, alias Vitone, papà preoccupato sulle difficoltà per effettuare un tampone Covid alla propria figlia minore. Un iter fatto di attesa e tante incertezze: 17 giorni d’attesa per essere chiamati dalla Asl ed effettuare il test anti contagio nonostante sintomi e le indicazioni del pediatra.
“Mia figlia in data presunta 16 ottobre viene a contatto con una persona risultata dopo pochi giorni positiva. A questo punto, preoccupati ci attiviamo e contattiamo la pediatra. Segnalazione fatta in data 18 ottobre”.
“Vi chiamerà la Asl Bari per il tampone, ma zero chiamate, nel frattempo a casa, la bimba con gola e tosse e perdita di gusto e olfatto. Anche la mia compagna con mal di gola e tosse secca, io nulla di che a parte il fatto di stare sospeso in un limbo”. Quindi la segnalazione sanitaria viene effettuata anche per i genitori, perché a stretto contatto con la bimba con sintomi Covid.
Il 5 novembre squilla il telefono per il tampone concordato alla minore il 9 novembre. Ben 17 giorni dopo la segnalazione. “Dove sono le assunzioni del governatore Michele Emiliano, ringrazio i due operatori come degli angeli. Nel frattempo erano sospese le prenotazioni nei laboratori i tamponi a pagamento (80 euro ciascuno)”, conclude.