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Bari, gatti avvelenati nel Cus: denuncia e polemiche

Pubblicato da: redazione | Lun, 30 Novembre 2020 - 08:11

Lo scorso 26 novembre, quattro gatti stanziali nel Centro Universitario Sportivo di Bari sono stati rinvenuti agonizzanti da alcuni cittadini che abitualmente li accudiscono. Prontamente queste persone hanno allertato la Polizia municipale e la Lav. I gatti sono stati soccorsi con procedura di pronto soccorso veterinario e condotti presso il veterinario convenzionato con il Comune.

Purtroppo due di loro sono deceduti con “sintomatologia clinica ascrivibile ad avvelenamento” come da referto medico.

“In questi casi – dichiara la LAV di Bari – occorre soccorrere rapidamente gli animali ma anche denunciare alle autorità l’accaduto”.  E continua “Come prescritto dall’Ordinanza Ministero della Salute “Norme sul divieto di utilizzo e di detenzione di esche o di bocconi avvelenati” del 12 luglio giugno 2019, il sindaco, in caso di episodi di avvelenamento anche solo sospetto, deve dare immediate disposizioni per l’apertura di una indagine, da effettuare in collaborazione con le altre Autorità competenti e, a seguito della comunicazione l’Istituto zooprofilattico sperimentale che non esclude il sospetto di avvelenamento, deve provvedere a individuare le modalità di bonifica del luogo interessato, nonché a segnalare, con apposita cartellonistica, la sospetta presenza nell’area di esche o bocconi avvelenati e a intensificare i controlli da parte delle autorità preposte nelle aree considerate a rischio sulla base di precedenti segnalazioni. Ricordiamo anche che il codice penale all’art 544 bis prevede la reclusione da quattro mesi a due anni per chi, per crudeltà o senza necessità, cagiona la morte di un animale. Infine sottolineiamo che lo spargimento di esche avvelenate non è solo un esempio di intolleranza e maltrattamento nei confronti di animali, ma costituisce anche un serio pericolo per la salute pubblica e per l’ambiente”.

L’Associazione ha quindi proceduto ad un esposto in merito all’accaduto rivolto a Sindaco, Asl, polizia municipale e carabinieri mentre i testimoni hanno proceduto a denuncia presso la Questura.

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