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Sicurezza di medici e operatori sanitari. Anelli: “Impegno dell’Ordine partito da uccisione Labriola”

Pubblicato da: redazione | Sab, 12 Marzo 2022 - 14:40

“Il 21 aprile a Roma terremo una conferenza nazionale sulla questione medica. Vogliamo che il governo dia risposte precise e straordinarie ai medici, perché straordinario è stato l’impegno dei medici in questi anni di emergenza”. Lo ha annunciato oggi Filippo Anelli, Presidente Fnomceo e Omceo Bari durante il convegno “Sicurezza dei Medici e degli Operatori Sanitari in tempo di Pandemia: Prevenzione, Vaccini, Violenza” organizzato in occasione della Giornata Nazionale di Educazione e Prevenzione contro la Violenza nei confronti degli Operatori Sanitari e Socio–Sanitari.

“Chiediamo un punto di svolta che porti a rispondere ai reali fabbisogni di personale. Se la tragedia pandemica è avvenuta è anche perché il personale non era sufficiente. Quello che hanno fatto i medici e gli operatori sanitari è stato encomiabile, per la dedizione e la passione che hanno mostrato assistendo oltre 13milioni di contagiati in due anni, che si sono aggiunti al carico di lavoro ordinario. I medici hanno pagato prezzi altissimi ma hanno garantito comunque la salute. Spero sia definitivamente tramontata la politica scellerata dei tagli che ha considerato la salute un costo. Il governo non può dare una risposta solo in termini di PNR, perché il piano di ripresa e resilienza non punta sui professionisti, mentre il vero punto di forza del nostro sistema sanitario sono le persone che ci lavorano. Come ha dichiarato oggi il Ministro Speranza, i lavoratori del nostro servizio sanitario nazionale sono il bene più prezioso che abbiamo. Dobbiamo allora costruire oggi la cultura della non violenza, la cultura della sicurezza e della solidarietà, tutte premesse fondamentali per una cultura della pace, che non è mai stata così attuale” – ha aggiunto Anelli, che insieme agli altri medici dell’Ordine di Bari esibiva una coccarda giallo/azzurra come simbolo di sostegno delle vittime ucraine.

Anelli, ricordando l’anniversario della morte di Roberto Stella, il primo dei 372 medici morti durante l’epidemia da Covid-19, ha spiegato così la scelta di Bari per la celebrazione della giornata nazionale contro la violenza: “Abbiamo scelto Bari per celebrare questa giornata dedicata alla prevenzione degli episodi di violenza contro gli operatori sanitari, perché l’impegno dell’Ordine è partito dalla sensibilità che questa città ha avuto all’indomani dell’uccisione di Paola Labriola. Qui è cominciato anni fa un percorso che ha condotto all’approvazione della legge di contrasto alla violenza contro gli operatori sanitari”.

L’Assessore Rocco Palese, nel sottolineare come la maggior parte dei casi abbia origine nella disorganizzazione dell’ambiente di lavoro e nello stress degli operatori, ha garantito l’impegno della Puglia su questo fronte: “Apriremo a giorni un tavolo di confronto sul tema della violenza e dell’uso dei fondi PNRR con gli ordini professionali e gli altri operatori sanitari che sono tra i principali interlocutori della regione per costruire l’efficienza del servizio sanitario”

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