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Bestemmie e parolacce “usando” specie di animali, protestano gli animalisti

Pubblicato da: redazione | Sab, 14 Maggio 2022 - 17:50
“Bestemmiare DIO, qualunque Dio è per i credenti un peccato mortale e per tutti gli altri un gesto di inciviltà, maleducazione e mancanza di rispetto verso i credenti in Dio, ripetiamo in qualunque Dio. Farlo accostando in maniera spregevole al nome di Dio (che comunque non va nominato invano) i nomi delle specie animali che invece sono per i credenti delle creature proprio di quel Dio e per quanto ci riguarda sono gli essere viventi più puri è ignobile e bisogna fare di tutto per evitare questi accostamenti nelle bestemmie e nelle parolacce, ed il modo migliore per evitare accostamenti impropri ed offensivi è semplicemente quello di non pronunciarle”.
L’ Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente torna sulla vicenda delle parolacce e delle bestemmie per le quali si usano i nomi di razze di animali per offendere Dio dopo la prima presa di posizione che aveva destato una discreta discussione mediatica sulla proposta di evitare la parola cane nelle parolacce e nelle bestemmie ora gli animalisti di AIDAA allargano la platea di discussione sostenendo di fatto che nessun animale deve essere accostato in maniera offensiva a Dio. “I veri bestemmiatori contro Dio e contro il Creato- sostengono gli animalisti – sono coloro che depredano la terra, che vendono ai vari livelli la morte sia essa attraverso le guerre e la violenza o la droga, solo per citare alcuni casi, e anche coloro che mancano di rispetto vecchi e bambini, o che insultano la  gente per il colore della pelle o per una cultura diversa della nostra e a loro aggiungiamo anche chi non ha rispetto per gli animali e per la natura nella più larga eccezione del termine e alcuni tra quelli che hanno criticato la nostra proposta dovrebbero farsi un esame di coscienza a partire dalla loro visione sulla società e sull’accoglienza di coloro che considerano diversi solo per il colore della pelle o perché arrivano da altri paesi magari sui barconi, questi signori altro non sono che sepolcri imbiancati, altro che parlare di Dio, il loro stesso pronunciare quel nome sulle loro labbra è una bestemmia”.
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