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Morti sul lavoro, una giornata nera per la Puglia. Emiliano: “Ferite profonde”

Pubblicato da: redazione | Gio, 19 Maggio 2022 - 16:01

“È una giornata terribile per la Puglia, due gravissimi incidenti sul lavoro hanno colpito la nostra comunità. All’alba, in un incidente stradale tra Turi e Casamassima ha perso la vita una donna che stava andando a lavorare in campagna con altre quattro donne, rimaste ferite. E nella notte è affondato un rimorchiatore spezzando la vita di cinque componenti dell’equipaggio, tra loro anche pugliesi. Sono notizie terribili che fanno pensare al sacrificio estremo di questi lavoratori che hanno perso la vita per dare il loro contributo alle loro famiglie e all’Italia. Come ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella il lavoro è un diritto costituzionale e il suo valore non può essere associato al rischio, alla dimensione della morte. La sicurezza sul lavoro si trova alle fondamenta della sicurezza sociale, cioè del valore fondante di una società contemporanea. Tragedie come queste sono ferite profonde che non possono accadere, non devono accadere. Giunga alle famiglie delle vittime e ai feriti la vicinanza mia personale e di tutti i pugliesi”.

«Sono vicino alle famiglie delle cinque persone che hanno perso la vita in seguito all’affondamento di un rimorchiatore al largo delle coste di Bari. Si tratta dell’ennesima tragedia che colpisce degli onesti lavoratori mentre espletano il proprio compito. Ringrazio tutti gli uomini della Capitaneria di Porto, della Guardia Costiere e della Guardia di Finanza che hanno prestato soccorso in modo celere, anche se purtroppo le loro ricerche hanno avuto un esito infausto. Non posso non esprimere il più profondo cordoglio per la perdita di questi cinque uomini, tra i quali ci sono anche due pugliesi». Il segretario regionale Pd, Marco Lacarra, con queste parole comunica la sua vicinanza alle famiglie delle vittime di un incidente verificatosi a circa 50 miglia dalla costa pugliese nella serata di ieri. «Esprimo vicinanza anche al comandante del rimorchiatore, unico ad essere tratto in salvo ieri notte. Mi auguro che la Procura possa fare quanto prima luce sulla vicenda, per comprendere come questa tragedia si sia potuta verificare».

“Ancora una giornata nera per la Puglia per quel che attiene la sicurezza sul lavoro e che oggi ci porta a contare altre tre vittime nostre corregionali. Per quanto ancora non del tutto definite cause e responsabilità è necessario sottolineare l’emergenza che vive tutto il Paese: non possiamo più accettare come normale, come fatalità questa strage quotidiana sul lavoro. Di lavoro si deve vivere e non morire”. È il commento del segretario generale della Cgil Puglia, Pino Gesmundo, ai due eventi che hanno causato in totale 6 morti: il naufragio di una nave al largo di Bari, con cinque vittime tra cui due pugliesi, e l’incidente stradale che ha coinvolto un’auto di donne operaie agricole che si stavano recando al lavoro, e in cui una di loro ha perso la vita.
“Si muore in itinere, si muore lavorando in fabbrica, sui ponteggi, sulle navi, non esiste luogo sicuro se non si fa prevenzione, formazione, se non si applicano tutti i dispositivi di sicurezza. Nel 2021 sono stati oltre 24mila gli infortuni e 96 i morti in Puglia. A marzo di quest’anno erano già 9 le vittime, facendone la sesta regione in Italia per indice di incidenza sul numero di occupati. Alle famiglie delle vittime va il cordoglio della Cgil che richiama ancora una volta tutte le istituzioni affinché non manchino risorse per potenziare gli organismi ispettivi e i controlli, investendo assieme sulla formazione in primi si degli imprenditori – che devono smettere di pensare alla sicurezza come costo – e dei lavoratori – come stiamo facendo con l’Inca tramite progetti in collaborazione con l’Inail. Lavoratori che devono essere pronti a segnale e denunciare condizioni di lavoro non sicure o malsane, anche se esposti alle ritorsioni dei datori di lavoro. L’incolumità e la sicurezza viene prima di ogni cosa”.
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