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Morti sul lavoro, la Puglia è in “zona arancione”: 17 vittime in 5 mesi

Pubblicato da: Adalisa Mei | Ven, 8 Luglio 2022 - 18:00

La Puglia con 17 vittime sul lavoro nei primi cinque mesi del 2022 si colloca in quella che l’osservatorio sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre definisce “zona arancione”. L’osservatorio mestrino che, elabora mensilmente la zonizzazione del rischio di morte per i lavoratori del nostro Paese, divide infatti l’Italia a colori.

A finire in zona rossa al termine dei primi cinque mesi del 2022, con un’incidenza maggiore del 25% rispetto alla media nazionale (Im=Indice incidenza medio, pari a 11,9 ogni milione di lavoratori) sono: Valle d’Aosta, Trentino Alto Adige e Calabria. In zona arancione: Puglia, Toscana, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte, Marche e Abruzzo. In zona gialla: Sicilia, Umbria, Lombardia, Lazio, Campania e Molise. In zona bianca: Sardegna, Basilicata, Liguria e Friuli Venezia Giulia.

A guidare la classifica del maggior numero di vittime in occasione di lavoro, secondo lo studio, è ancora la regione con la più alta popolazione lavorativa d’Italia, cioè la Lombardia (47). Seguono: Veneto (28), Emilia Romagna (26), Lazio e Piemonte (23), Toscana (21), Puglia (17), Campania (16), Sicilia (15), Trentino Alto Adige (13), Marche e Calabria (8), Abruzzo (6), Sardegna (5), Umbria (4), Liguria (3), Valle D’Aosta 2, Molise, Basilicata e Friuli Venezia Giulia (1).

Da gennaio a maggio 2022 sono 364 le vittime sul lavoro registrate in Italia; di queste, sono 268 quelle rilevate in occasione di lavoro, in diminuzione rispetto a maggio 2021 (– 26%), mentre sono 96 quelle decedute a causa di un incidente in itinere (+33% rispetto al 2021). Un incremento probabilmente dovuto alla ripresa degli spostamenti per recarsi da casa a lavoro rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando il Covid limitava ancora le attività produttive.

Anche nei primi cinque mesi del 2022 il settore trasporti e magazzinaggio fa registrare il maggior numero di decessi in occasione di lavoro: sono 40. Seguono: costruzioni (38) e attività manifatturiere (27).

La fascia d’età più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è sempre quella tra i 55 e i 64 anni (95 su un totale di 268). Ma l’indice di incidenza più alto di mortalità rispetto agli occupati viene rilevato ancora tra i lavoratori più anziani, gli ultrasessantacinquenni, che registrano 32,6 infortuni mortali ogni milione di occupati. L’incidenza di mortalità minima rimane, invece, ancora nella fascia di età tra 25 e 34 anni, (pari a 4,6), mentre nella fascia dei più giovani, ossia tra 15 e 24 anni, l’incidenza risale a 9,9 infortuni mortali ogni milione di occupati.

Le donne che hanno perso la vita in occasione di lavoro nei primi cinque mesi del 2022 sono 26 su 268. In 21, invece, hanno perso la vita in itinere, cioè nel percorso casa-lavoro. Gli stranieri deceduti in occasione di lavoro sono 41. Il martedì si conferma anche nei primi cinque mesi 2022 come il giorno della settimana in cui si è verificato il maggior numero di infortuni mortali.

Le denunce di infortunio totali sono in aumento (+48% rispetto a maggio 2021). A fine maggio 2021 erano 219.262 mentre a fine maggio sono 2022 sono 323.806. Più di 47 mila gli infortuni occorsi in occasione di lavoro nel settore Sanità e Assistenza Sociale. Oltre 30 mila quelli nelle Attività manifatturiere e quasi 29 mila nei Trasporti.

Le denunce di infortunio delle lavoratrici italiane nei primi cinque mesi  del 2022 sono state 143.274, quelle dei colleghi uomini 180.532

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