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Dai laboratori di scrittura a quelli di cucina, nuova vita per il Centro di Salute mentale a Bitonto

Pubblicato da: redazione | Gio, 22 Settembre 2022 - 14:00

Potenziare gli interventi sociali a beneficio del benessere psicologico e della salute mentale dell’intera collettività. È uno degli obiettivi del Centro di Salute mentale della Asl a Bitonto che oggi ha inaugurato gli spazi della nuova sede.

“Una teca per tutti”, questo il nome del nuovo spazio aperto alla cittadinanza, situato in piazza Castello, all’interno di uno spazio più grande e prestigioso, aperto agli utenti e alle loro famiglie, dove si terranno laboratori di lettura, scrittura, informatica, e persino di cucina, in sinergia con i servizi sociali del Comune, gli istituti scolastici, le associazioni e il teatro cittadino. L’obiettivo è potenziare gli interventi sociali a beneficio del benessere psicologico e della salute mentale dell’intera collettività.

Al taglio del nastro hanno partecipato il direttore generale della ASL Antonio Sanguedolce, accompagnato dal vice capo di gabinetto della presidenza della Regione, Domenico De Santis, insieme al direttore del CSM Area 3 di Bitonto, Vito Maffei, il dottor Fabrizio Cramarossa, psichiatra, coordinatore dei progetti riabilitativi e il sindaco di Bitonto Francesco Paolo Ricci. A benedire i locali, al piano terra di uno dei palazzi privati più antichi di Bitonto, Don Vito Piccinonna, priore della Basilica dei Santi Medici.

“La bellezza di questi ambienti riflette perfettamente il valore delle attività che qui troveranno spazio – ha commentato Sanguedolce – la ASL sta continuando ad investire sui percorsi di assistenza territoriali anche perché stiamo riscontrando che questo tipo di attività sono molto efficaci e gradite ai cittadini che hanno servizi più vicini, alla portata di tutti e sono servizi di qualità con personale competente e appassionato” – ha concluso.

La Teca, più nel dettaglio, si sviluppa su una superficie di 300 metri quadrati, con due ampi saloni, 3 stanze e servizi, destinati a sala conferenze, sala attività riabilitative, spazi espositivi, sale colloqui. Qui si svolgeranno attività riabilitative, di formazione e di socializzazione destinate all’utenza, con il coinvolgimento di tutti gli operatori del CSM, e lo spazio sarà anche aperto alla comunità, in osmosi, al fine di promuovere l’inclusione sociale attraverso eventi culturali, sociali, di aggregazione, di innovazione.

Gli investimenti in ambito sanitario, quindi, in attività che tutelano la salute mentale sono in crescita. Lo ha confermato, tra gli altri, Domenico De Santis sottolineando che “la spesa della Regione nel settore della salute mentale è aumentato fino a raggiungere oggi il 4,5%. Il dato pugliese è guidato dalla ASL di Bari che ha fatto importanti scelte su questo territorio, come la recente apertura del Servizio di psichiatria al San Poalo e le nuove assunzioni di psicologi. E’ stato fatto anche un lavoro di base in cui pubblico e privato sperimentano e provano a costruire nuove funzioni a favore di una società che ha una domanda di salute mentale molto più alta” – ha concluso.

Alle sue parole fanno eco quelle del direttore del Csm, Area 3, Maffei. “La tutela della salute mentale – ha detto – non può esaurirsi in un mero servizio ambulatoriale, ma serve una logica di sistema, e iniziative come quella della Teca per tutti va proprio nella direzione della apertura con il territorio e la comunità esterna”. “Tutta l’attività del CSM 3 – ha spiegato infine il dottor Fabrizio Cramarossa, dirigente psicologo – è orientata alla recovery personale e clinica affinchè l’utente riconosca i suoi bisogni e, di conseguenza, gli interventi multidisciplinari sono mirati ad affiancarlo nei luoghi in cui vive, al fine di migliorare il suo funzionamento in quello che fa, in quello che è, in quello in cui aspira ad essere, in un’ottica di empowerment” – ha concluso.

La recovery è un processo di sistema, di cambiamento delle proprie attitudini, valori, sentimenti, capacità e ruoli. E’ un modo di vivere con soddisfazione, speranza e gratificazione anche con le limitazioni causate dalla malattia ed è tanto più potente quanto maggiore è il livello di inclusione e consapevolezza dell’intera comunità che lo accoglie.

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