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La differenza tra cilindro graduato, becher e beuta

Pubblicato da: C.P. | Mer, 28 Giugno 2023 - 11:03
cilindro graduato, becher e beuta

È impossibile immaginare un laboratorio senza i classici recipienti: cilindro graduato, becher e beuta. Magari non tutti ne conosco il nome, ma ognuno di noi li ha visti almeno una volta nella propria vita.

Esistono tanti recipienti da laboratorio; puoi guardarli (e anche acquistarli) cliccando qui. Ma perché sono tutti così simili, eppure così diversi? Qui di seguito cercheremo di rispondere a questa domanda esaminando e confrontando i tre modelli di recipiente da laboratorio più comuni: cilindro graduato, becher e beuta.

Cilindro graduato

Il cilindro graduato è un recipiente graduato lungo e sottile le cui pareti presentano una marcatura in cm³ applicata con vernice o incisa dall’esterno. I cilindri graduati servono principalmente per misurare il volume dei liquidi e hanno un livello di precisione medio-alto.

Esistono diversi modelli di cilindro graduato che si distinguono per i materiali utilizzati e per la presenza o assenza di alcuni elementi:

  • Possono essere fatti di vetro borosilicato, polipropilene o polimetilpentene;
  • Alcuni modelli presentano un beccuccio per facilitare le operazioni di travaso, altri no;
  • In alcuni casi, il cilindro graduato può presentare un tappo in gomma, di vetro o a vite;
  • Alcuni modelli presentano una base rimovibile in plastica, altri hanno una base non removibile che fa parte del cilindro graduato.

La calibrazione viene eseguita con acqua distillata a temperatura standard.

Poi, il cilindro viene riempito con la soluzione fino a quando questa raggiunge il livello desiderato. Perché la misurazione avvenga correttamente, il cilindro non può essere tenuto in mano, bensì deve essere appoggiato su una superficie piana (ecco perché ha una base) e la persona deve abbassarsi in modo che i suoi occhi siano al livello del cilindro.

Il liquido versato nel cilindro graduato prende una forma a U. La corretta lettura del volume viene effettuata nella parte inferiore della U che prende il nome di “menisco”.

Becher

Il becher è uno degli strumenti da laboratorio più comuni. Assomiglia a un semplice bicchiere ma, sebbene anche questo sia graduato, permette di misurare il volume dei liquidi (raramente, anche di sabbie e polveri) con un livello di precisione decisamente più basso rispetto al cilindro graduato.

Il suo diametro piuttosto ampio e la sua struttura stabile e resistente lo rendono il contenitore ideale per raccogliere o trasportare liquidi, sciogliere sostanze e creare soluzioni. Inoltre, il becher è ottimo per le reazioni di precipitazione in quanto al suo interno la separazione delle sostanze è chiaramente visibile.

Così come i cilindri graduati, questi recipienti possono essere fatti di vetro, vetro borosilicato, oppure materiali plastici come polipropilene o polimetilpentene. Quasi tutti i modelli presentano un beccuccio.

Beuta

Al contrario del cilindro graduato e del becher, le beute sono caratterizzate da una base piatta, un corpo conico o sferico e un collo lungo e stretto. Sono proprio questi segni distintivi a suggerire la funzione principale di questo recipiente da laboratorio.

La forma del corpo serve per catturare i vapori formatisi durante le reazioni che avvengono all’interno della beuta, ricondensarli e farli ricadere in soluzione, minimizzando così le perdite per evaporazione. Il collo lungo, invece, permette di agitare e mescolare accuratamente il contenuto della beuta senza usare altri strumenti.

Insomma, come avrai intuito, pur essendo graduate, le beute non vengono utilizzate per misurare. La loro funzione principale è mescolare soluzioni, diluirle e sciogliere reagenti solidi in liquidi che, solitamente, vengono inseriti al loro interno attraverso un imbuto di vetro.

Alcune beute sono munite di tappo in plastica o gomma. Solitamente vengono prodotte in vetro, materiale plastico o vetro Pyrex. Quest’ultime possono essere riscaldate utilizzando un becco Bunsen per eseguire diversi esperimenti.

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