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Bari, nel Municipio 5 troppi palazzi e pochi spazi verdi: “Basta”

La denuncia di alcuni cittadini in seguito alla notizia dell'avvio di un ennesimo cantiere: "Stiamo perdendo identità"

Pubblicato da: Francesca Emilio | Sab, 24 Febbraio 2024 - 08:54

“Ogni giorno veniamo a sapere che in un luogo non molto lontano da casa, un vecchio immobile sarà demolito e un nuovo palazzo sarà costruito. Abbiamo sempre meno spazi verdi e sempre meno parcheggi. Qui la situazione sta diventando invivibile”. A raccontarlo a Borderline24 è una cittadina residente nel Municipio 5 fortemente preoccupata per le condizioni di vivibilità del quartiere, in particolare di Santo Spirito e Palese, le due zone maggiormente popolate. Ma andiamo per gradi.

Dall’assenza di spazi verdi e aree dedicate ai cittadini, sino ai continui cantieri che vedono sempre più spesso sostituire alla storia e all’identità dei quartieri cemento e palazzi che, evidenziano alcuni “tolgono il respiro e fanno peggiorare la situazione della vivibilità e dei posti auto”. Sono solo alcune delle problematiche elencate che portano i cittadini a sentirsi “esasperati” e “disarmati” in merito alle condizioni in cui sono costretti a vivere il proprio quartiere, luogo in cui, evidenziano alcuni “abbiamo scelto di vivere proprio perché era un posto tranquillo e non avremmo mai immaginato sarebbe diventato questo”. A preoccupare la maggior parte dei residenti sono, nello specifico, i continui cantieri. Nel giro di pochi anni infatti vecchi luoghi storici hanno fatto spazio a nuovi palazzi o ville, si pensi per esempio ai due cinema storici, tra questi l’Impero, ma anche al vecchio locale “Corner” e non solo, anche l’antico palazzo in corso Vittorio Emanuele e le villette in zona lungomare, dove, in tanti, avevano chiesto nel 2018 di non costruire per via della presenza di un sito neolitico. Ma le preoccupazioni non sono solo da coniugare al passato, ancora oggi infatti, sono diverse le zone in cui sembrerebbe ci sia intenzione di costruire.

È il caso di largo Renna dove, proprio nei pressi di alcune case “basse”, tipiche del luogo, da un po’ di tempo è apparso un cartello su cui c’è scritto nero su bianco che anche li verrà un palazzo. Ma non è l’unico luogo in quella zona, ascoltando alcuni residenti infatti, sembrerebbe che presto anche una delle attività storiche del luogo potrebbe dare il lascia passare ai privati per costruire nelle vicinanze del passaggio a livello. “Sinceramente siamo stanchi – ha detto una cittadina – Palese sta diventando invivibile. Non sono favorevole, io come tanti altri, alla costruzione di questo ennesimo palazzo. Ho comprato casa qui in centro ormai qualche anni fa, sono stata attirata dalla collocazione strategica, ma anche dal luogo, che seppur nel centro del paese mi offriva respiro e sole. Adesso mi ritrovo a dover pagare un mutuo di 20 anni per una casa dove presto non entrerà più luce perché a pochissimi metri ci costruiranno un palazzo. Qui intorno ci sono poche case alte, sono per lo più tutte basse. Non me la prendo con chi vende la propria casa e la mette nelle mani dei costruttori, me la prendo con chi permette tutto questo. Dovevano esserci dei vincoli. Spero tanto che non si faccia più nulla”– conclude. Parole a cui fanno eco quelle di un’altra residente.

“Quando ho votato Emiliano e poi Decaro – spiega – ero fiduciosa perché parlavano di ambiente, parlavano di periferie sempre più vicine al centro. Oggi, dopo 20 anni di questa amministrazione che si definisce di sinistra, mi ritrovo a vivere in un quartiere fantasma, ricoperto di cemento, con tanti palazzi e pochi spazi per noi cittadini. E’ una vergogna, uno scempio che avrebbero potuto fermare preservando l’identità del quartiere o magari rafforzandola, al posto di permettere che venisse distrutta. Mi dicono che la politica non c’entra, ma non è vero. Perché un privato che vende un cinema o una vecchia casa e permette che venga su un mostro di cemento il permesso lo ha anche dal settore pubblico. Guarda per esempio in che condizioni è il nostro lungomare. Se avessero vietato la costruzione delle villette oggi avremmo avuto un parco dove avrebbero preservato anche la storia del nostro territorio e magari quel lungomare abbandonato a se stesso, pieno di cemento e degrado, sarebbe stato valorizzato diversamente. Sono amareggiata. Sempre più botteghe del territorio stanno chiudendo, non c’è più spazio ne per parcheggiare, ne per camminare” – ha concluso.

Diversa la situazione a Santo Spirito, dove la problematica non riguarda tanto i cantieri e le costruzioni dei nuovi palazzi, ma le modalità con cui è stato progettato il nuovo lungomare che, secondo alcuni “è pieno di cemento”. “Il cantiere è ancora in corso – spiega un residente – ma basta vedere come sarà il progetto per capire che sarà l’ennesima vergogna. Certo, dei lavori andavano fatti, ma abbiamo sempre chiesto più verde, invece ogni volta che progettano qualcosa includono più cemento che altro. Quei colori poi, sono un pugno nell’occhio. La vivibilità così come la viabilità a Santo Spirito è peggiorata. Certo, siamo fortunati, non hanno distrutto del tutto l’identità del lungomare, ma c’è una parte di lungomare totalmente dimenticata e ci sono alcune zone dove nel silenzio e nell’indifferenza, hanno costruito senza pensarci troppo. Non vogliamo nuovi palazzi, non vogliamo il cemento, non vogliamo somigliare ad un’altra qualsiasi città europea come Bari che ormai diventa sempre più uguale alle altre. Noi vogliamo che i turisti vengano qui perché apprezzano la diversità e le caratteristiche del nostro borgo. Ma ormai è troppo tardi, lo scempio è già iniziato” – ha concluso.

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