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Turismo a Bari, gli extralberghieri: “Più controlli sull’accoglienza”

Capozza: "Bari rischia di implodere danneggiata dalla non costante verifica su sedicenti strutture"

Pubblicato da: Rosanna Volpe | Sab, 23 Marzo 2024 - 19:29

Le strutture extra alberghiere, la crescita del turismo sul territorio pugliese. Ma anche la necessità impellente di farsi trovare pronti da turisti provenienti da tutto il mondo. Cinzia Capozza, presidente AEP, Associazioni Extralberghiere Puglia, unico ente di secondo livello in Puglia che confedera le associazioni locali e delle destinazioni turistiche nell’accoglienza ricettiva pugliese, ne ha parlato con Borderline24.

Lo scorso anno si è registrata una importante presenza di turisti in tutta la Puglia. Molto gradito anche il capoluogo. Cosa vi aspettate per quest’anno?

“I dati pugliesi hanno rivelato un 2023 in linea con le aspettative: numeri di gran recupero, simili al 2019, tra l’entusiasmo del ritorno di viaggiatori stranieri, che aiutano la Puglia a coprire anche i periodi fuori stagione, e la conferma di un buon turismo di prossimità e nazionale, purtroppo ancora troppo concentrato su luglio e agosto. In generale, ritengo che fino a che i numeri e le presenze non copriranno in misura omogenea i difetti di una destagionalizzazione carente, il turismo pugliese non potrà ancora cantar vittoria. Booking.com ancora registra la Puglia nella top 10 delle regioni italiane più gettonate a livello internazionale e Bari si piazza perfettamente, prolungando il soggiorno minimo, non più solo una notte di passaggio tra aeroporto e destinazione finale, e non solo circoscritta alle passeggiate dei croceristi”.

Bari, vista da un gestore, è pronta la città ad accogliere tanti turisti?
“La Puglia gode di un Dna a naturale vocazione verso l’accoglienza. Facciamocene una ragione: turisti e viaggiatori hanno sempre preferito la nostra regione; un turista consapevole, esperto e molto autonomo sceglie con contezza ogni meta del nostro territorio. Bari è tornata bellissima. Con gli anni, i temi cinematografici e gli attrattori culturali sono emersi attraverso un’ottima promozione anche internazionale, che ha saputo rivitalizzare il fascino della città vecchia e dei teatri. Ma urge adesso un concreto controllo demografico tra domanda reale e offerta reale in termini di accoglienza ricettiva, nel rispetto del turista che soggiorna”.

Quanto incide ancora la presenza di un forte abusivismo nel vostro settore? In che termini?

“Non sappiamo più come denominare questi ‘attori’: Gli improvvisati? Gli abusivi? I fuori norma? Il fenomeno è nazionale, non è pugliese, non è solo barese: strutture non meglio identificate eppure tracciabili che perseguono lo scopo di lucro a danno del brand Puglia e dell’onestà degli operatori in regola. Il problema dell’illegalità in questo campo non è risolto dal controllo della criminalità: Bari, vista e vissuta dagli operatori che agiscono a norma e nella legalità, rischia di implodere danneggiata dalla non costante verifica in loco di sedicenti strutture totalmente prive del minimo standard abitativo, residenziale, urbanistico. A Bari e in Puglia, non se ne può più di autorizzazioni concesse senza controlli delle reali planimetrie in case improvvisate che si travestono da B&B offrendo colazioni senza autorizzazioni, e spacchettano le camere offrendole con bagno annesso. Le regole ci sono, le norme sono attive e per quanto vetuste e sovrapposte negli anni, ci si deve attenere. A Bari, assessorato e Comune hanno fatto un ottimo lavoro nel corso degli ultimi mesi, ma ancora c’è tanto da fare. Soprattutto si deve avere il coraggio di interrompere questo flusso di “concessioni ad aprire” senza la verifica del livello di competenza e di formazione del proprietario e del gestore. Non si guida senza patente. È inammissibile che le istituzioni non pretendano un patentino per ogni operatore”.

Alla luce della situazione del turismo a Bari, c’è una adeguata formazione in termini di accoglienza?

“Aep raccoglie più di 3500 posti letto su tutto il territorio, confederando circa 350 strutture: ognuno dei gestori documenta un livello di professionalità e competenza fino all’eccellenza. Operatori che lavorano nel settore da 20 anni eppure ancora oggi seguono corsi di formazione e di aggiornamento. Aep ha aperto il 2024 con un evento “Chi Semina Raccoglie” patrocinato da Regione Puglia, Puglia Promozione, Aeroporti di Puglia e Comune di Bari, che ha visto una partecipazione senza precedenti: 223 strutture ricettive presenti, 223 operatori attenti, partecipi attivamente sino al mio saluto di chiusura.  Si è sancito che la coscienza e la consapevolezza sono le fondamenta di una attività ricettiva. Si conclude questa settimana a Fasano un percorso di formazione base, a moduli programmabili a più livelli, che condurrà ogni corsista al cumulo di crediti formativi Aep fino al conseguimento di un patentino che certifichi l’operatore. C’è una adeguata formazione nell’extralberghiero di Puglia. Fino a che non si blocca l’improvvisazione e si stana il furbetto del quartiere, la formazione non potrà essere l’unica arma contro l’illegalità”.

Cosa occorrerebbe fare per farsi trovare pronti a una domanda in crescita?

“Senz’altro rafforzare la partecipazione e la reciprocità. E’ finita l’era in cui gli albergatori fanno la guerra agli extralberghieri, comportamento fuori luogo che ha annoiato e che lede le sorti del brand Puglia. Basta con questa frammentazione che mira solo alla visibilità personale. Sono crescenti da anni i numeri che registrano che i 2/3 dei turisti in Puglia scelgono l’experience della pugliesità e l’autenticità del soggiorno presso le nostre strutture. Per farsi trovare pronti ad una domanda in evoluzione continua urge sancire due elementi oggettivi: la forza della rete riconsegna solo risultati positivi contro gli improvvisati e gli abusivi; la rappresentanza apartitica apolitica della filiera turistica consente di ottimizzare sintesi e sistema tra pubblico e privato. E diamola per davvero una mano alle amministrazioni e alle istituzioni, basta con le polemiche o le lamentele”.

 

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