In tutte le sei province pugliesi partono ufficialmente i Poli sociali integrati, cuore della seconda edizione del programma nazionale Su.Pr.Eme contro il caporalato. L’iniziativa, finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali con un fondo complessivo di 45 milioni di euro, assegna circa 8 milioni alla Puglia.
Il progetto prevede l’attivazione di 12 sportelli stabili per l’assistenza sociale, legale e lavorativa (5 in provincia di Foggia, 3 tra Bari e BAT, 4 tra Lecce, Brindisi e Taranto); 150 posti letto in cohousing; 7 unità mobili per intervenire negli insediamenti informali; 8 navette per il trasporto dei migranti da e verso le aziende e un help desk anti caporalato attivo dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 18.
“Su.Pr.Eme 2 – ha dichiarato l’assessora regionale alla Cultura e alle Politiche migratorie Viviana Matrangola – rappresenta una straordinaria opportunità per realizzare un pezzo importante della nostra strategia di integrazione e tutela per chi è più esposto al rischio caporalato. Nella scorsa edizione la Puglia ha svolto un ruolo da capofila, apprezzato anche dalla Commissione Europea”.
L’assessora ha poi sottolineato i risultati ottenuti finora: “La diffusione del caporalato si è visibilmente ridotta negli ultimi anni grazie al lavoro dell’Ispettorato del Lavoro, delle Prefetture e al rafforzamento del coordinamento tra istituzioni. Tuttavia, la presenza della criminalità organizzata resta forte, non solo in agricoltura ma anche in edilizia, turismo e nei lavori di cura. Solo un’alleanza tra istituzioni e società civile può estirparla. Su questi temi – ha concluso – la Puglia è da sempre in prima linea”.