Un investimento da 218 milioni di euro per potenziare l’aeroporto di Bari, considerato la principale infrastruttura per la mobilità di pugliesi, lucani e molisani. È quanto emerso nella commissione “Sviluppo economico e aziende partecipate” del Comune di Bari, dove è stato ascoltato il presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile, in merito al nuovo piano di interventi che interesserà, tra le altre cose, l’ampliamento dello scalo e l’introduzione di nuovi sistemi per lo smistamento rapido dei bagagli.
Ma insieme ai progetti di rilancio, emergono anche numerose criticità. A sollevarle è il consigliere comunale della Lega Giuseppe Carrieri, che a margine della seduta ha sottolineato come le innovazioni tecnologiche previste rischino di scontrarsi con disservizi quotidiani ancora irrisolti.
“Investire in nuovi impianti per scaricare i bagagli dagli aerei in 3 minuti – afferma Carrieri – confligge con le lunghe attese e i tempi necessari per essere poi trasportati dall’aeroporto a Bari città. Investire nella viabilità di accesso allo scalo e poi ritrovarsi con auto in coda in attesa degli aerei è quasi un ossimoro”. Altro punto critico riguarda il sostegno economico alle compagnie low cost, in particolare nel periodo estivo. Carrieri segnala l’inopportunità di continuare a sussidiare i voli da Paesi come Polonia e Romania, alla luce dei primi segnali di overtourism che stanno interessando il capoluogo pugliese.
Il consigliere invita il Comune, in qualità di socio di Aeroporti di Puglia, a riflettere sul modello di incoming aereo e ad affrontare le problematiche più urgenti: dai collegamenti con la città alla sicurezza notturna nello scalo, dalla trasparenza delle procedure di selezione del personale ai bilanci in rosso dell’azienda. “L’aeroporto di Bari deve restare il fiore all’occhiello della città – conclude Carrieri – e deve distinguersi per modernità ed efficienza. Per questo chiedo al Sindaco un surplus di attenzione, affinché si possa essere davvero orgogliosi di un hub internazionale e intercontinentale che rispetti sempre gli standard europei”.