L’assemblea degli azionisti della ex Banca Popolare di Bari, riunitasi ieri, ha registrato una partecipazione numerosa e un clima di rinnovata attenzione verso una vicenda che da anni attende una soluzione. Sul tavolo, ancora una volta, il tema dei risparmi andati in fumo per oltre 70mila soci, molti dei quali continuano a chiedere giustizia dopo il crollo dell’istituto barese.
Tra gli interventi più attesi, quello del senatore Melchiorre, che ha illustrato gli esiti delle audizioni svolte nelle ultime settimane dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario, alla quale sono stati ascoltati anche i vertici della Banca del Mezzogiorno (l’attuale denominazione dell’ex Popolare di Bari). Accanto a lui, il consigliere regionale Ignazio Zullo Romito, che ha ribadito l’impegno a favorire un percorso normativo capace di restituire almeno una parte delle somme perdute ai piccoli azionisti. Romito ha anche annunciato l’intenzione di promuovere un incontro tra una delegazione dei soci e il sottosegretario al MEF, Federico Freni, per affrontare concretamente la questione degli indennizzi.
«Abbiamo voluto aggiornare i soci su quanto accaduto dopo l’incontro di marzo scorso – hanno spiegato Giuseppe Carrieri e Saverio Daddario, rispettivamente presidenti delle associazioni AssoAzionisti BPB e Comitato Indipendente Azionisti BPB –. La questione ex Popolare di Bari è finalmente arrivata all’attenzione della Commissione parlamentare, anche grazie al lavoro del senatore Melchiorre».
Carrieri e Daddario hanno sottolineato come alcune forze politiche, tra cui Lega, Forza Italia e Movimento 5 Stelle, stiano valutando la possibilità di introdurre una norma di risarcimento per le famiglie colpite. «Siamo pronti – hanno aggiunto – a presentare una nostra proposta di legge ai parlamentari pugliesi per inserirla già nella prossima legge finanziaria. Dopo sei anni, è il momento che la politica ponga rimedio a un’ingiustizia che ha travolto decine di migliaia di risparmiatori onesti».
Un appello, quello delle associazioni, che giunge in un momento in cui la ex Popolare di Bari, oggi risanata e tornata in utile, sembra avviarsi verso una nuova fase societaria. Ma per i soci storici, la ferita resta aperta: il risanamento dell’istituto non può cancellare la perdita subita da chi, in buona fede, aveva investito fidandosi della “banca di casa”.