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Bari, imponevano agli ambulanti della festa di San Nicola la loro merce: in manette anche i fratelli Capriati. Tutti i nomi degli arrestati

Pubblicato da: redazione | Gio, 19 Aprile 2018 - 09:34

Avevano acquisito il controllo del servizio di assistenza e viabilità, connesso ai traffici del porto di Bari. Imposto l’acquisto di merci a diversi commercianti del quartiere “Carrassi” di Bari e di alcuni comuni limitrofi e imposto ai commercianti delle feste patronali – fra cui  la sagra per la Festa di San Nicola – l’acquisto di merci. E acquistato ingenti quantitativi di sostanza stupefacente da differenti canali di approvvigionamento, in particolare dalla Campania, trafficando cospicue forniture di cocaina, hashish, marijuana ed eroina destinate allo spaccio al dettaglio. Sono solo alcuni dei reati dei quali sono ritenuti responsabili i 21 esponenti del clan Capriati, colpiti nelle prime ore della mattinata da ordinanze di custodia cautelare, a conclusione di un’articolata attività investigativa, coordinata dalla Dda di Bari e condotta dalla Squadra Mobile di Bari.

Le 13 ordinanze di custodia cautelare in carcere hanno colpito Filippo Capriati (47 anni, nato a Bari), Pietro Capriati (45, nato a Bari), Paolo Emanuele Anaclerio (33, nato a Bari), Michele Arciuli (38, nato a Bari, in atto detenuto), Michele Arciuli (46, nato a Bari), Matteo Borgia (30, nato a Bari), Francesco Colasuonno (31, nato a Bitonto, in atto detenuto), Salviatore D’Alterio, alias Sasà (38, nato a Napoli), Gaetano Lorusso alias Nino la Bionda (51, nato a Bari), Pasquale Panza (52, nato a Bari), Giuseppe (30) e Saverio Pappagallo (47), entrambi nati a Bari ed entrambi detenuti, Carmelo Recchia (42, nato a Castellana Grotte).

Custodia cautelare agli arresti domiciliari per Vito Antonio Cotrufo (43, nato a Bitonto), Giuseppe D’Addabbo (47, nato a Bari), Vito Maurelli (58, nato a Modugno), Nicola Piperis (43, nato a Bari). Obbligo di dimora per Nunzia Loseto (49, nata a Bari), obbligo di dimora più presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria per Giuseppe Grottone (27, nato a Grumo Appula) e Giulio Valente (36, nato a Bisceglie).

Sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, associazione per delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti, aggravata dal metodo mafioso e dall’uso delle armi, porto e detenzione di armi da guerra, estorsioni aggravate dal metodo mafioso e continuate, associazione per delinquere, aggravata, finalizzata alla perpetrazione di furti.
Le indagini, condotte dalla Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile, hanno interessato i componenti del clan “Capriati”, operante in posizione dominante nei quartieri “Murat”, “Città Vecchia” e “Carrassi” di Bari oltre che in alcuni comuni del nord barese, diretta dal pregiudicato Capriati Filippo.
Quest’ultimo, avvalendosi di numerosi soggetti, tra cui il fratello Pietro, ha organizzato, diretto e preso parte ad un’articolazione per delinquere armata, di tipo camorristico mafioso, finalizzata alla commissione di più delitti contro il patrimonio, la persona, l’ordine e la sicurezza pubblica, l’industria ed il commercio oltre che delitti concernenti il traffico e lo spaccio di stupefacenti e le armi, al fine di acquisire la gestione o comunque il controllo di attività economiche nell’area metropolitana di Bari.

Oltre alle attività illecite all’interno del porto di Bari, delle feste patronali e nel settore dello spaccio di stupefacenti, è stata anche individuata un’associazione a delinquere finalizzata alla realizzazione di furti che ha portato a compimento numerosi delitti sia nel sud della Puglia, sia in diverse aree della Basilicata, in danno di grosse aziende commerciali. Nel corso delle investigazioni sono stati sequestrati ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti, nonché un fucile mitragliatore, un fucile a canne mozze e 10 pistole, oltre a numeroso munizionamento, e recuperata parte della refurtiva.

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