Dopo le problematiche segnalate con l’avvio della sperimentazione in centro, l’amministrazione comunale ha ascoltato le voci dei negozianti. E sono pronte delle modifiche al progetto. “Non si tratta di una partita che riguarda gli esercenti o il Comune – ha chiarito il direttore generale del Comune, Davide Pellegrino – ma l’intera città. Ce la faremo. Apporteremo delle modifiche al provvedimento”. Si è trattato quindi di un incontro “costruttivo”. Lo stesso rappresentante dei ristoratori baresi Gianni del Mastro ha apprezzato “la disponibilità dell’amministrazione comunale” di venire incontro “alle criticità emerse in questi pochi giorni dall’avvio del progetto. Ci sarà un monitoraggio delle esigenze dei commercianti – ha spiegato – Recupereremo una situazione che ci mette in totale difficoltà”.
Il sistema del porta a porta, avviato in corso Vittorio Emanuele e nell’Umbertino, sarà quindi modificato. Ieri si è tenuta un’assemblea di commercianti e oggi un incontro in Comune. Sotto accusa i cassonetti troppo grandi per tenerli nelle cucine, con l’organico “maleodorante” per ore. «Questi bidoni restano ore fuori sui marciapiedi e siccome sono senza lucchetti chiunque può gettare roba dentro – hanno denunciato – ovviamente poi i responsabili siamo noi. È un piano che così come è fatto è irrealizzabile». Ci sono poi le difficoltà legate alla sanificazione dei cassonetti, i bidoni senza pedaliera che quindi risultano poco igienici. Ed ancora gli stessi posizionati nella cucina o vicino ai clienti.
Il porta a porta è partito il primo agosto. La raccolta avviene con un calendario differenziato: l’organico viene ritirato ogni giorno, con doppio passaggio il venerdì e sabato; anche plastica, metalli e vetro hanno cadenza quotidiana. Il cartone viene raccolto sei giorni su sette, escluso il martedì; il secco residuo il martedì e venerdì, mentre la carta solo il mercoledì. L’orario di esposizione va dalle 21 alle 3 del giorno della raccolta. Il sistema prevede due calendari, uno estivo – ora in vigore – e uno invernale, attivo da ottobre, per adattarsi ai diversi flussi stagionali. Le attività interessate sono bar, ristoranti, pizzerie, supermercati, pescherie, ortofrutta, fiorai, mense, pub, banchi del mercato e attività alimentari miste.