Continua a far discutere la decisione del Comune e della Regione Puglia di prendere una posizione netta nei confronti di Israele. Sul caso stanno intervenendo diverse personalità politiche, alcune favorevoli, altre contrarie. Sul tema è intervenuto anche Michele Mazzarano, Consigliere regionale e primo firmatario della mozione mirata ad interrompere i rapporti commerciali della Puglia con Israele sottolineando che la Regione Puglia e il Comune di Bari sono “dalla parte giusta della storia”.
“Il Comune di Bari ha assunto iniziative eccelse come la consegna simbolica delle chiavi della città a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite sui territori palestinesi occupati e il divieto di esposizione alle aziende israeliane alla Fiera del Levante – commenta – le norme internazionali sul genocidio – prosegue il Consigliere – impongono a tutti, istituzioni, enti pubblici, istituzioni, privati cittadini, di assumere iniziative private e pubbliche per contrastare, fermare, sabotare e non incorrere in correità di massacri indiscriminati di cittadini inermi, come quello in corso nella Striscia di Gaza. Per queste ragioni, con altri consiglieri regionali, nelle settimane scorse, abbiamo proposto alla Regione Puglia di sospendere le relazioni commerciali con Israele. Il Presidente Emiliano, con una circolare, ha fatto sua questa proposta, invitando tutte le strutture, dipartimenti, agenzie, enti della Regione Puglia di interrompere le relazioni commerciali con lo Stato di Israele”.
“L’Accordo di Associazione tra Unione Europea e Israele, in vigore dal 2000 – continua Mazzarano – stabilisce un quadro per il dialogo politico e la cooperazione economica. Esso prevede un’area di libero scambio e la cooperazione in vari settori. L’articolo 2 di questo Accordo recita così: «Le relazioni tra le parti, così come tutte le disposizioni del presente accordo, si fondano sul rispetto dei diritti umani e dei principi democratici, cui si ispira la loro politica interna e internazionale e che costituisce elemento essenziale dell’accordo. Con il genocidio in atto a Gaza, lo Stato di Israele e il suo esercito stanno sistematicamente violando i diritti umani e con le politiche di “apartheid” dei Palestinesi in Cisgiordania, stanno violando tutte le disposizioni del diritto internazionale e le risoluzioni dell’Onu. Il premier israeliano è perseguitato dalla Corte Penale Internazionale per crimini contro l’umanità. La violazione dei diritti umani è di norma attribuibile ad uno Stato, Governo o esercito, mai ad un popolo. Per cui la retorica sulla distinzione tra il popolo israeliano e Netanyahu non ha nessun valore e peraltro non tiene conto che, avendo eletto Benjamin Netanyahu ripetutamente proprio premier dal 1996 in poi, la maggioranza degli Israeliani non è esente da responsabilità per la deriva di estremismo, fanatismo religioso e razzismo anti arabo del proprio Governo. “In questo terribile momento nella storia dei popoli del Mediterraneo – conclude Mazzarano- la Regione Puglia e il Comune di Bari, con scelte coraggiose si sono collocate dalla parte del Diritto Internazionale e del Diritto Umanitario. Dalla parte giusta della Storia”.