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Bari, tre rampe di scale e nessun ascensore: l’accesso alla delegazione comunale di Ceglie interdetto a disabili e passeggini

Pubblicato da: redazione | Mar, 4 Luglio 2017 - 17:00

“Tre rampe di scale, una limitazione non solo per le persone disabili ma anche per gli anziani, le mamme con bambini oltre che un grave danno e disagio per i dipendenti che operano all’interno di una sede inadeguata”. La denuncia è del consigliere comunale al Comune di Bari Michele Caradonna che dopo ripetute denunce di dipendenti e utenti sulle condizioni di lavoro degli uffici della Ripartizione Servizi Demografici, ha avviato una serie di sopralluoghi nelle sedi decentrate per analizzare, ufficio per ufficio, carenze strutturali e gestionali, accessibilità e sicurezza.

“Durante la seduta del consiglio comunale del 20 giugno scorso avevo chiesto di conoscere la situazione delle delegazioni anagrafe sparse per i vari Municipi cittadini ma non avevo avuto alcuna risposta  – spiega il consigliere – per questo ho presentato un’interrogazione urgente nella quale chiedevo, tra le altre cose, se tutte le sedi fossero a norma. Non ho ricevuto nessuna risposta quindi ho deciso di iniziare ad effettuare direttamente una serie di sopralluoghi tra le varie delegazioni. Per ora la più sconcertante è stata quella di Ceglie del Campo dove non solo non viene rispettata la normativa sull’accessibilità in tema di barriere architettoniche ma l’unica via di accesso è rappresentata dalle sole tre rampe di scale: una criticità – spiega ancora Caradonna- segnalata da tempo non solo dall’utenza ma dagli stessi dipendenti comunali. Purtroppo la loro voce, resta spesso inascoltata. Eppure, per il ruolo che ricoprono, a stretto contatto con la cittadinanza, rappresentano una importante risorsa da non sottovalutare se davvero si vuole offrire un servizio efficiente e migliore anche grazie all’innovazione digitale”.

Il consigliere Caradonna ha quindi presentato un’interrogazione specifica rispetto alla delegazione di Ceglie chiedendo al sindaco di Bari, dopo aver verificato la posizione degli uffici posti al primo piano, in uno stabile senza ascensore dove l’unica via di accesso è rappresentata dalle scale, “di conoscere le motivazioni per le quali il suddetto ufficio pubblico non rispetti le norme in termini di abbattimento delle barriere architettoniche e di sicurezza”.

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