“Ci devono sentire fin nel Paese da dove provenivano i braccianti… Sciopero!”. Duemila “berretti rossi”, duemila voci, duemila fantasmi che si sono rivelati con la loro presenza pesante. Hanno sfilato questa mattina nella lunga marcia da San Severo a Foggia, protestando contro lo sfruttamento della manodopera in agricoltura, al grido di “Basta morti sul lavoro”, “Contro ogni ghetto”, “Schiavi mai”.
La manifestazione, organizzata dall’Usb, ha preceduto di qualche ora una seconda iniziativa che si terrà nel pomeriggio a Foggia, alla quale hanno aderito Cgil, Cisl e Uil e diverse associazioni, per ricordare i sedici braccianti morti negli ultimi giorni sulle strade del Foggiano in due incidenti stradali.
Alla marcia di stamattina hanno preso parte numerosi migranti che indossano gli stessi berretti rossi che usavano per proteggersi dal sole cocente “mentre raccoglievano i pomodori nei campi per la vergognosa paga di un euro al quintale”, i loro quattro compagni di lavoro morti nell’incidente di sabato scorso sulla provinciale 105 mentre tornavano dai campi. La marcia è partita dall’ex ghetto di Rignano, nel comune di San Severo, per concludersi davanti alla prefettura di Foggia.