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Puglia, Goletta Verde: “Costa fortemente inquinata in 3 tratti”

Pubblicato da: redazione | Ven, 12 Luglio 2019 - 18:00

Goletta Verde ha presentato i dati 2019 del monitoraggio in Puglia: 3 gli impianti che continuano a scaricare nel sottosuolo; il 23% dei depuratori presenta criticità mentre il 24% è soggetto a scarichi anomali. In 5 campionamenti su 29 eseguiti lungo le coste pugliesi risultano fuori dai limiti di legge, di questi 3 sono “fortemente inquinati”. Nel mirino ci sono sempre canali e foci che continuano a riversare in mare scarichi non adeguatamente depurati come nel caso dello sbocco della vasca di Boccadoro a Trani (Bat), la foce del canale in contrada Posticeddu sul litorale Apani, a Brindisi, e il canale di scarico di Marina di Leuca a Castrignano del Capo.

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È in sintesi l’esito del monitoraggio svolto lungo le coste pugliesi dall’equipe tecnica di Goletta Verde, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, presentato questa mattina in conferenza stampa a Bari da Francesco Tarantini, presidente Legambiente Puglia e Mattia Lolli, Portavoce Goletta Verde, alla presenza di Vito Colucci, direttore generale Autorità Idrica Pugliese, Vito Bruno, direttore generale Arpa Puglia e del Contrammiraglio Giuseppe Meli, direttore marittimo della Puglia e della Basilicata ionica.

“È ora di dire basta ad ogni forma di alibi – dichiara Mattia Lolli portavoce della Goletta Verde – e di intervenire in maniera decisa per porre fine a queste emergenze che causano danni all’economia, al turismo e soprattutto all’ambiente, a partire dalla gestione delle acque reflue e al miglioramento del nostro sistema depurativo. Non va dimenticato che sono già quattro le procedure di infrazione comminate all’Italia dall’Ue con un nuovo deferimento alla Corte di Giustizia arrivato pochi mesi fa. Soldi che avremmo potuto spendere per progetti innovativi a tutela del mare. L’obiettivo del nostro viaggio è mantenere alta l’attenzione contro la mala depurazione, le trivellazioni di petrolio, il cemento illegale e il marine litter. Crediamo siano questi i veri nemici del mare da fermare ad ogni costo, purtroppo ci sembra che l’attenzione del Governo, e spesso anche delle amministrazioni locali, sia diretta su tutt’altro”.

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