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Bari, lotta alle nuove povertà: al via la progettazione del piano sociale cittadino 

Pubblicato da: redazione | Ven, 26 Febbraio 2021 - 22:00

Un aiuto concreto verso coloro che, a Bari, vivono in stato di bisogno: la Giunta comunale, infatti, su proposta dell’assessore al Welfare, Francesca Bottalico, ha approvato l’avvio del percorso di pianificazione e co-progettazione per la realizzazione del Piano sociale cittadino per il contrasto alla grave marginalità adulta. Si tratta di un provvedimento approvato sulla scia dei risultati raggiunti grazie al lavoro svolto dall’assessorato e dagli stakeholders con il piano cittadino elaborato nel 2017 e che, in questa rinnovata edizione, prevede l’implementazione e il rafforzamento di quanto realizzato finora, a fronte dell’incremento delle situazioni di estrema povertà verificatesi con l’avvento della pandemia.

Il nuovo piano, infatti, parte dalla considerazione che molte persone e nuclei familiari, che prima dell’emergenza sanitaria godevano di un tenore di vita dignitoso ed erano estranei ai circuiti di assistenza, oggi vivono in condizioni di povertà, precarietà ed emarginazione sociale. Per questa ragione, valorizzando il patrimonio rappresentato dalle realtà del privato sociale, del volontariato laico e cattolico territoriale, dell’università, della Caritas diocesana e dei servizi istituzionali territoriali, sarà necessario strutturare azioni a medio-lungo termine finalizzate prioritariamente a contrastare gli effetti determinati dall’emergenza sanitaria che ha esacerbato situazioni di povertà economica, vulnerabilità sanitaria, marginalizzazione sociale e isolamento, attraverso un approccio multidimensionale in grado di fornire risposte alle complessità, favorendo la reintegrazione sociale dei soggetti marginalizzati.

“Questo nuovo percorso di co-progettazione dovrà partire dalla consapevolezza che la pandemia ha determinato molte nuove povertà, economiche e sociali – commenta l’assessore al Welfare Francesca Bottalico – Abbiamo bisogno delle competenze di tutte le realtà territoriali per costruire un programma il più possibile incisivo e rapido nelle risposte puntando sul lavoro di rete e sul consolidamento di esperienze di welfare di comunità. Per questo pubblicheremo un avviso finalizzato a raccogliere adesioni delle organizzazioni del privato sociale, del mondo dell’associazionismo, del volontariato, dei sindacati e di tutti i soggetti impegnati sui temi della povertà estrema che vogliano far parte del tavolo permanente. Per lo stesso motivo – prosegue Francesca Bottalico – abbiamo intenzione di creare un osservatorio permanente sulle gravi marginalità adulte che possa analizzare i bisogni e le dinamiche sociali in atto e individuare le azioni e gli interventi più efficaci da mettere in campo a sostegno delle persone più vulnerabili”.

Per rafforzare questo approccio, saranno monitorati anche i bisogni delle persone senza dimora attraverso indagini affidate alla rete territoriale pubblico-privata e alle unità di strada che quotidianamente intercettano donne e uomini privi di reti sociali e familiari di riferimento. Il Piano sociale dovrà prevedere azioni ispirate ai principi di: prossimità, immediatezza – da perseguirsi tramite interventi tempestivi – flessibilità, integrazione tra i servizi pubblici e della rete delle realtà formali ed informali che operano sul territorio. E, ancora, innovazione sociale, sussidiarietà, con interventi volti a prestare particolare attenzione alle strategie di valorizzazione e mobilitazione delle risorse della comunità locale, come associazioni, parrocchie, organizzazioni del terzo settore, imprese.

Il percorso finalizzato alla redazione del piano si svilupperà con la creazione di un coordinamento tecnico costituito da assessorato al Welfare, Caritas diocesana di Bari-Bitonto e Università degli studi di Bari, con la collaborazione di una struttura interna all’osservatorio per l’inclusione sociale ed il contrasto alla povertà dell’assessorato. Ancora, seguirà  l’individuazione di stakeholder istituzionali – Regione Puglia, ASL, servizio sociale professionale, sindacati, Confcoperative e Legacooperative – in quanto attori nel Piano sociale di zona d’ambito e l’avvio di una ricerca per effettuare l’analisi dei bisogni da realizzare con l’ausilio delle realtà formali e informali locali, che saranno individuate a seguito di un avviso di manifestazione di interesse. Infine, sarà creato un osservatorio permanente cittadino sul fenomeno della grave marginalità estrema costruito e co-gestito dalle realtà territoriali attraverso sottoscrizione di un protocollo di intesa.

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