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Osteoporosi, seminario al Policlinico di Bari su tecnologia diagnostica innovativa

Pubblicato da: redazione | Gio, 3 Novembre 2022 - 18:16

Dopo le edizioni di Roma e Torino, la Puglia ospiterà il terzo e ultimo (almeno per l’anno in corso) seminario patrocinato dalla Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) e dalla Società di Ortopedia e Traumatologia dell’Italia Meridionale ed Insulare (SOTIMI). Obiettivo: illustrare alla comunità degli specialisti le caratteristiche della nuova tecnologia REMS che, attraverso una scansione ecografica priva di radiazioni, consente la diagnosi precoce e non invasiva dell’Osteoporosi e la valutazione del rischio di Fratture da Fragilità.

Il workshop dal titolo “L’Ortopedico, i fracture liaison services e la tecnologia REMS: il nuovo approccio per la gestione delle Frattura da Fragilità” si svolgerà a Bari il prossimo 4 novembre, alle 14:00, nella nuova aula multimediale del complesso polivalente universitario presso il Policlinico del capoluogo pugliese.

Il workshop a Bari – Al seminario relazioneranno il Prof. Biagio Moretti, direttore della Clinica Universitaria di Ortopedia e Traumatologia di Bari e vicepresidente SIOT, la Dott.ssa Ilaria Covelli, Fisiatra dell’Ambulatorio di Osteoporosi e Densitometria della U.O.C. di Ortopedia e Traumatologia, l’Ing. Sergio Casciaro, amministratore delegato e fondatore di Echolight Spa, azienda biomedica spin-off del CNR di Lecce che ha brevettato l’innovativa tecnologia.

Cos’è REMS – REMS è l’acronimo di Radiofrequency Ecographic Multi Spectrometry. La tecnologia “Made in Puglia” è stata inserita nell’ottobre 2021 come “best practice” nelle Linee Guida Ministeriali sulla Diagnosi, Stratificazione del Rischio e Continuità Assistenziale delle Fratture da Fragilità, validata dall’Istituto Superiore di Sanità.

La dichiarazione del presidente SIOT, Paolo Tranquilli Leali – “REMS, attraverso una scansione ecografica basata su ultrasuoni, senza radiazioni ionizzanti, dei siti anatomici assiali, come colonna e femore, è in grado di dare informazioni sullo stato di salute dell’osso, fornendo una carta d’identità per i pazienti di tutte le età”, spiega il presidente della SIOT, prof. Paolo Tranquilli Leali. “L’esame può essere eseguito anche su pazienti pediatrici, fragili e sulle donne in gravidanza”, sottolinea il presidente della società scientifica.

Policlinico di Bari, parla Biagio Moretti direttore di “Ortopedia” – “L’Osteoporosi è diventata una malattia sociale ed è una delle patologie che coinvolge diversi specialisti, non solo l’Ortopedico”, dice il Prof. Biagio Moretti, Direttore della Clinica Universitaria di Ortopedia e Traumatologia del Policlinico Bari e vice Presidente della SIOT.

“REMS presenta vantaggi importanti rispetto alla Densitometria Dexa: in primis non c’è l’impiego di fonti radiogene, poi consente di eseguire l’esame a domicilio per i pazienti inabili, impossibilitati al movimento e/o fratturati, e di procedere con il monitoraggio in maniera molto più facile anche con riferimento ad alcuni particolari momenti della vita, come la gravidanza”, sottolinea.

“La tecnologia, inoltre, si propone tra quelle emergenti più importanti nell’ambito diagnostico e preventivo perché fornisce un fattore di rischio, il fragility score, relativo a quanto l’osso non solo sia ricco o meno di calcio, ma quanto sia fragile e quanta possibilità abbia nel tempo di andare incontro a fratture da fragilità”, prosegue. “Questa informazione, nell’ambito dei cinque anni, è fondamentale perché ci permette di evidenziare in maniera chiara al paziente quanto importante sia la sua situazione ortopedica, in maniera da renderlo più compliante ai suggerimenti terapeutici, dal momento che il problema più rilevante, nell’ambito della prevenzione primaria e secondaria e farmacologica dell’osteoporosi, è quello dell’aderenza alla terapia da parte dei pazienti stessi”, va avanti Moretti.

“Abbiamo anche la possibilità di non fermarci solo all’osteoporosi, ma di studiare l’osso in condizioni di trauma, intorno a protesi, impianti, placche, chiodi, e contestualmente valutare la situazione dei muscoli e dei tendini”, evidenzia. “Questa apparecchiatura può rilevare un’eventuale sofferenza muscolare, una sarcopenia o un’involuzione dovuta all’età o a comorbidità particolari. É possibile redigere non solo un bilancio osseo, ma come dice la bibliografia più recente, un resoconto osteo-sarcopenico, un fattore di rischio determinato dall’osso e un fattore di rischio correlato ai muscoli. In tal modo, è possibile intervenire in maniera combinata, a scopo preventivo, sui muscoli e/o sull’osso, per ridurre iul rischio di cadute, mantenere l’equilibrio e migliorare la postura. Si rende possibile, quindi, un’amplificazione delle strategie di prevenzione e terapia, partendo dall’osteoporosi per arrivare a una serie di condizioni che possono interessare diverse fasce d’età e attività motorie. Queste nuove tecnologie aprono la mente e, nel momento in cui le conosciamo, abbiamo il dovere di  proporle come nuove frontiere di utilizzo”, conclude il vice presidente SIOT.

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