“Prendendo atto del dibattito sul dimensionamento dell’Istituto Romanazzi, anche noi rappresentanti degli studenti abbiamo voluto esprimerci pubblicamente sulla questione, in quanto non ci è stato permesso di farlo nelle sedi opportune”. Così in una nota i rappresentanti di istituto del Romanazzi.
“Al primo consiglio d’istituto non è stata invitata la componente studentesca, per via di alcune motivazioni completamente infondate dal punto di vista giuridico e la rappresentante ancora in carica non ha potuto quindi partecipare – continua la nota – Al secondo non ci è stata data la possibilità di fare un intervento strutturato che toccasse tutti i punti della convocazione. Ecco perché teniamo a dichiarare la nostra posizione sulla faccenda. Facendo un’analisi sul portato storico della nostra scuola e sull’offerta formativa, riteniamo che solo con il Giulio Cesare ci possa essere un’unione. Il Romanazzi nasce, peraltro, da una scissione con il Giulio Cesare. Nel corso degli anni il Romanazzi ha assunto valore soprattutto con l’indirizzo tecnico mentre il Giulio Cesare maggiormente con il linguistico. Con questa unione, quindi, entrambe le scuole potranno rafforzare i percorsi più deboli rendendoli più competitivi. Questo aspetto deve essere cardine, in quanto la nostra scuola negli ultimi tre anni ha subito un drastico calo delle iscrizioni. D’altro canto, ci dissociamo totalmente dalle altre proposte che sono emerse successivamente, perché per noi non consone con quelli che sono i nostri indirizzi, i nostri valori e la nostra tradizione studentesca.
Per quanto concerne, invece, la questione della posizione geografica si può tranquillamente notare come i nostri attuali plessi siano vicini a quelli del Giulio Cesare. Concludiamo, invitando tutti i soggetti che operano per la comunità scolastica, ad agire solo ed esclusivamente nell’interesse degli studenti e di ricordare il valore storico dell’ istituto Domenico Romanazzi”, conclude la nota.