Con l’arrivo della bella stagione e la chiusura delle scuole, sono molti gli italiani in procinto di organizzare le vacanze estive. Un lusso che non tutti si potranno permettere: secondo le prime stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, il 43,2% degli italiani andrà in vacanza. Di questi, la maggior parte (54%) opterà per un soggiorno “ridotto”, di 3-5 giorni, cercando ospitalità presso amici e parenti.
Si conferma anche quest’anno, inoltre, la tendenza a rimanere entro i confini nazionali: oltre l’82% degli italiani farà questa scelta, visti anche i costi esorbitanti dei voli.
Anche le vacanze 2025, quindi, saranno improntate alla prudenza e al risparmio: una necessità dettata soprattutto dalle difficoltà crescenti delle famiglie e dall’aumento dei prezzi, specialmente di hotel e ristoranti (che dal 2021 hanno registrato, rispettivamente, rincari del 56% e del 18%).
Dal monitoraggio realizzato dall’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, emerge che una famiglia di 4 persone, composta da 2 adulti e due minori, spenderà per una vacanza di una settimana in una località balneare ben 6.539,30 euro, il +2,5% rispetto allo scorso anno.
Altrettanto care le vacanze in montagna: gli amanti del trekking e della natura spenderanno, per un soggiorno della stessa durata, per 4 persone, 4.779,80, il +2,2% rispetto al 2024.
Per chi sceglie di imbarcarsi in una nave da crociera la spesa ammonterà a 6.320,88 euro per una famiglia di 4 persone. In questo caso pesano in maniera determinante gli extra, pacchetti e bevande.
Il costo per autostrada e pedaggi, su una tratta medio-breve come quella presa in considerazione, registra una crescita del +2%. Aumentano notevolmente i costi della sosta in autostrade (panini, bibite, gelati e caffè) che segnano un rincaro del +5%, con prezzi che si discostano in maniera spesso inaudita rispetto a quelli registrati in un qualsiasi bar/alimentari.
Discorso a parte merita la questione carburanti. I costi presi in esame riportano i prezzi applicati negli ultimi giorni, anche se purtroppo sappiamo che le tensioni in Medio Oriente rendono instabile il mercato e già si paventano ulteriori rincari. Rincari che, ad oggi, non dovrebbero avvenire, visto che proprio ieri, nell’ambito della Commissione di Allerta Rapida sui Prezzi, riunitasi presso il MIMIT, è emerso che le quotazioni di riferimento per la determinazione dei prezzi dei carburanti, dopo il picco dello scorso 23 giugno, registrano un calo.
Di seguito le tabelle che mostrano, nel dettaglio, i costi da sostenere per una vacanza al mare e in montagna.