Il caso di Drenchia (Udine), dove da dieci anni non nasce un bambino e la popolazione si è ridotta a meno di cento abitanti, è l’emblema di una gravissima emergenza sociale che interessa centinaia di borghi italiani. Il Codacons denuncia l’abbandono a cui i piccoli Comuni sono stati condannati dalle istituzioni, che da anni tagliano servizi, scuole, trasporti e presidi sanitari, rendendo impossibile la vita quotidiana e accelerando lo spopolamento. Una tendenza che rischia di cancellare intere comunità e con esse un patrimonio storico, culturale e umano unico al mondo.
«È inaccettabile» – afferma il Codacons – «che un Paese come l’Italia, che ha costruito la sua identità proprio sulla ricchezza dei borghi e delle aree interne, continui a sacrificare i piccoli centri sull’altare di logiche economiche miopi e senza prospettiva. In molti casi lo spopolamento non è affatto irreversibile – come si legge addirittura nei rapporti delle istituzioni – ma si tratta anzi di un declino programmato, frutto dell’assenza di politiche e visioni all’altezza di una situazione così seria».
La crisi demografica non è solo un problema di numeri, ma una ferita sociale che mina il tessuto comunitario e priva le nuove generazioni di radici e prospettive. La partecipazione sempre più ampia al Premio “Piccolo Comune Amico”, promosso dal Codacons, dimostra che i cittadini chiedono esattamente il contrario: più attenzione, più sostegno e più futuro per i borghi italiani