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Baresi infuriati dopo il caos in via Arco Basso: “Siamo un paese del terzo mondo”

E si pensa ad avviare una raccolta fondi per acquistare la telecamera del cameramen

Pubblicato da: Adalisa Mei | Gio, 21 Agosto 2025 - 12:26
orecchiette protesta

A poche ore da quanto accaduto ieri nel cuore di Bari vecchia, insorgono gli animi dei baresi. Non ci stanno, quelle scene e quanto accaduto non lo hanno tollerato. In nome del turismo  si sono chiusi gli occhi di fronte all’illegalità, dicono.

Ieri Antonio Loconte, di Quinto Potere, e il suo cameraman sono stati aggrediti. E’ intervenuta la polizia e entrambi sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari per le escoriazioni e il forte stato di agitazione. Una donna incinta ha accusato un malore. Alcune signore sosterrebbero, invece, che siano stati i giornalisti ad essere aggressivi, addirittura nei confronti di una donna in evidente stato di interessante. Loconte spiega che il cameramen ha avuto la peggio con 10 giorni di prognosi. La telecamera è andata distrutta.

Ieri mattina è andata in scena una protesta delle signore delle orecchiette in via Dell’Arco Basso. Hanno incrociato le braccia e per di più stavano impedendo ai turisti l’accesso alla strada. Il disappunto nasce dopo il blitz della Polizia annonaria che due giorni fa ha sequestrato 151 chili di prodotti alimentari venduti senza autorizzazione. E’ estranea alla manifestazione la signora Nunzia, che ha regolari permessi.

Per i baresi però tutto questo è troppo. E’ inaccettabile. “Non siamo un paese civile, non siamo nulla di quello che raccontiamo – tuona quindi uno di loro – . Siamo un paese del terzo mondo con esseri umani che di umano non hanno nulla”. Le signore delle orecchiette per di più ieri sono state ricevute dal sindaco. “I delinquenti vengono ricevuti al comune, le persone per bene no”, dice pertanto un altro cittadino.

“Hanno aperto le porte del Comune, immediatamente, a richiesta di chi ha commesso diverse irregolarità, anche di carattere penale, come la frode in commercio, evasione fiscale, solo perché loro sono corresponsabili, per aver consentito, fatto finta di non vedere, girando la testa dall’altra parte, giustificato facendo passare come folcloristica, una attività illegale”. Di commenti contro il sindaco e contro l’intera città purtroppo ce ne sono una infinità. Ieri i baresi si sono davvero infuriati. Hanno per di più espresso piena solidarietà ad Antonio Loconte . E alcuni propongono di ricomprare la telecamera andata distrutta ieri con una raccolta fondi.

Ma non è tutto. Ieri il Ceo della piattaforma Home Restaurant Hotel, Gaetano Campolo, ha annunciato un nuovo esposto nei confronti di Nunzia Caputo, nota come “la regina delle orecchiette“. Secondo Campolo, al contrario da quanto pubblicato in queste ore dalla stampa locale che afferma che Nunzia Caputo sia in regola, l’attività della signora così come delle altre “pastaie” a Bari Vecchia sarebbe completamente illegale, priva delle necessarie autorizzazioni e basata su un’operazione di marketing che non ha nulla a che vedere con la tradizione.Le accuse, che saranno dettagliate nel prossimo esposto, si basano su presunte irregolarità: l’abitazione residenziale della Caputo non può essere usata per attività commerciale, i seminterrati non rispettano le altezze minime e non ci sono permessi per l’occupazione di suolo pubblico. “La signora Nunzia Caputo opera in totale illegalità”, ha dichiarato Campolo. “La sua immagine, promossa da Rai e Regione Puglia, ha contribuito a un fenomeno che non è folklore ma una truffa per i turisti”. Secondo Campolo, l’Arco Basso è diventato un “mercato a cielo aperto” che utilizza prodotti industriali, trasformando la produzione artigianale in una “recita” virale, con la complicità dei media, delle istituzioni locali e delle guide turistiche, altro che Home Restaurant come voleva far credere Mi Manda Rai Tre con il servizio del 9 Novembre 2024, conclude la nota.

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