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L’attimo da cogliere dei Toromeccanica

Pubblicato da: Giuseppe Fraccalvieri | Mer, 22 Marzo 2023 - 19:38

Il primo batterista dei Negramaro è il nuovo singolo della band salentina Toromeccanica e anticipa il nuovo album, in arrivo per l’estate. I loro due precedenti album sono Star System – Repack (2012) e L’Innocenza dei 30 anni (2015). Sono arrivati tra i 40 finalisti di Area Sanremo 2011 e nel 2013 si sono esibiti al Concerto del Primo Maggio a Roma.

I Toromeccanica nacquero nel 2005 ad Alezio (in provincia di Lecce), e presentano attualmente la seguente formazione: Gianpiero Della Torre, Giorgio Maruccia, Mauro Bosch Levantaci e Matteo Tornesello.

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I Toromeccanica hanno dei rimpianti? Il tema del rimpianto peraltro mi pare ritorni poi in altri vostri brani
È vero, il tema del rimpianto ricorre spesso nelle nostre canzoni, ma in passato abbiamo parlato di storie personali, di relazioni che non sono finite nel migliore dei modi, lasciando qualche strascico. Questa volta abbiamo allargato l’orizzonte parlando in generale, di noi e di gente come noi che fa musica e che chissà in quale momento non è stata in grado di cogliere l’attimo e salire sul treno che portava alla definitiva realizzazione professionale. Quando ho scritto questa canzone (Gianpiero) pensavo al momento in cui dalla prima formazione della band è uscito Mauro, il nostro bassista, che preso da impegni familiari ed altro ha deciso di abbandonare la musica. In quel momento avrei voluto mostrargli una band in piena forma, con un futuro radioso pieno di dischi e concerti, ma così non era. In un’epoca nella quale è necessario qualche passaggio televisivo e radiofonico, un’onesta e bella canzone non basta di certo. Da lì ho pensato chissà quante storie simili nel mondo. Poi ho pensato al primo batterista dei Beatles, a quello degli Oasis, e dopo mi son chiesto: chissà se i Negramaro hanno avuto storie simili. Proviamo a raccontala.

Perché proprio i Negramaro?
Perché i Negramaro rappresentano la grande occasione per antonomasia. Un gruppo di ragazzi che suona in una cantina e che dopo qualche anno si ritrova a San Siro, in una sequenza interminabile di successi e occasioni sfruttate in maniera vincente. Ragazzi che sono partiti dalla nostra stessa terra, con gli stessi mezzi e le stesse  problematiche di un qualsiasi gruppo del sud Italia. Abbiamo visto la band evolversi lentamente e poi esplodere definitivamente nel 2005, lasciando indietro tutte le altre. Noi da quel momento abbiamo iniziato a scrivere inediti e siamo diventati i Toromeccanica. Se c’era una cosa, qualcosa da capire nell’anno magico dei Negramaro è che tutti devono percorre la propria strada fino in fondo.

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I Toromeccanica hanno ancora “l’innocenza dei 30 anni”?
L’Innocenza dei 30 anni  è un album di transizione, quando lo abbiamo pubblicato stavamo gettando i semi per l’apertura di un nuovo capitolo, più maturo, che si sarebbe lasciato indietro quella spensieratezza delle prime canzoni. Un album intenso e ricco di belle canzoni che abbiamo portato in giro per due anni, ma ad esperienza conclusa ci siamo resi conto che il rimpianto per i nostri trent’anni ci stava portando verso una direzione troppo profonda, così per il nuovo disco ci siamo riscoperti quelli di un tempo. Il vecchio bassista, dopo una pausa di due anni, è tornato. Ristabilito quindi il primordiale equilibrio abbiamo deciso di continuare a divertirci con le parole e la musica, e lasciare le canzoni più seriose a chi ha la faccia e la voce giusta per farle.

Cosa vuol dire sperimentare, per i Toromeccanica?
In Un giorno memorabile cercavamo di uscire dall’etichetta di band che non si prende mai sul serio: era una novità per noi, una brano che dal vivo ha un impatto fortissimo con la gente, una canzone immancabile nella nostra scaletta. È stata un esperimento. Fatto questo abbiamo cambiato rotta. Una canzone dei Toromeccanica – prima ancora della musicalità, del facile ascolto, e della apparente leggerezza – deve avere un tema quanto più originale possibile, deve avere uno slogan forte che avvicinandosi all’assurdo non deve mai cadere nel demenziale. Basta guardare i nostri titoli: L’amore ai tempi della crisi, I reggiseni non contengono cervelli, Il primo batterista dei Negramaro, L’estate di Hubner, ecc.

Cosa porterà questo terzo album in arrivo?
Il nuovo album sarà una ventata di freschezza. Abbiamo veramente suonato di tutto ma ora abbiamo ben chiara di fronte a noi la strada da seguire. Aspettatevi un album moderno ma allo stesso tempo con quel gusto retrò che ci ha sempre accompagnato. Aspettatevi tematiche strane, titoli assurdi e canzoni che trovano posto soltanto in un disco dei Toromeccanica. Non aspettatevi i primi della classe ma quelli con cui usciresti volentieri a far casino!

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