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“Frantumi” di Masi e Petruccioli: quando il fumetto diventa poesia

Pubblicato da: Francesca Romana Torre | Sab, 1 Luglio 2017 - 10:45

Si dice che quello che non ti distrugge ti rende più forte. Ma se ogni perdita ci riduce a pezzi, c’è chi – per noi – riesce a trasfigurare questo dolore in un bel romanzo grafico: parliamo di Giovanni Masi e Rita Petruccioli rispettivamente autori di testi e disegni di Frantumi, tra le ultime pubblicazioni di BaoPublishing.

Frantumi racconta la storia di Mattia, innamorato di Sofia, colpita da una malattia. La comunicazione tra i due diventa incerta, così come la loro relazione messa a dura prova dal tempo e dalle circostanze. Per Mattia, che non ha occhi se non per Sofia, questo vacillare porta a una forte destabilizzazione e perdita di quanto ritiene più caro. Colto da un corto circuito emotivo, Mattia finisce in una dimensione parallela in cui dovrà affrontare concretamente la sua perdita e il suo sentirsi a pezzi. In questo mondo abitato da reduci di delusioni e mancanze laceranti, il protagonista incontra una sorta di guida spirituale nella figura di Laila, una veterana dei frantumi, cinica e indipendente.

frantumi cover

La bella intuizione del fumetto di Masi e Petruccioli sta nel visualizzare figure emotive spesso raccontate unicamente tramite i pensieri e le riflessioni dei personaggi. In Frantumi no, anzi: la il ricostruirsi e l’affrontare le separazioni diventano un’avventura concreta, con tanto di navi che salpano per mari proibiti e un rigido codice comportamentale. Il dinamismo della narrazione, tuttavia, non trascura anche i lati più prettamente riflessivi che diventano ancora più persistenti ed efficaci proprio in virtù della loro trasfigurazione in immagini. Frantumi mette in atto uno dei principi fondamentali della poesia, quello di rendere con figure retoriche ciò che altrimenti andrebbe spiegato nei lunghi paragrafi della prosa. Sintetico, avvincente e originale, il libro è una lettura assolutamente piacevole, arricchente e piena di spunti su cui riflettere.

Tra questi, c’è sicuramente personaggio di Mattia, talmente legato alla sua compagna da non accorgersi (o da non volersi accorgere) della frammentazione progressiva della loro relazione. Ma prendiamo anche Sofia, tanto piena della sua sofferenza da scegliere la strada dell’isolamento. Il filo che lega i due sembrerebbe sempre più sottile, probabilmente tenuto in vita solo dal forte attaccamento di lui. Si racconta, dunque, una crisi: non un’amore salvifico ed edificante, non una rottura dalla quale doversi emancipare, ma quella situazione di delicato equilibrio in cui si trovano le coppie, di tanto in tanto. Qui i due autori vincono un’importante sfida editoriale: con un racconto apparentemente fantastico, al limite dell’assurdo, riuscire a rendere – nella sostanza – la realtà in maniera profondamente veritiera. A costo di sembrare ripetitivi, è questo che fa una poesia.

Centrale e indimenticabile anche il personaggio di Laila, indurita dalla permanenza sull’isola dei frantumi, eppure intimamente alla ricerca del suo pezzo mancante che è – guarda caso – un frammento all’altezza del cuore. Perché questa bella ragazza dei grandi occhiali scuri e dalle movenze feline sia diventata una leader in quella terra desolata non ci è dato saperlo, ma tanto ci basta l’incontro con questo personaggio, così sicuro di sé e allo stesso tempo talmente cosciente dei suoi dubbi da impartire al lettore una grande lezione.

frantumi

Nella foga di ricostruire situazioni passate, non finiremo per dimenticare il tempo prezioso che abbiamo usato per rimetterci in piedi? Siamo sicuri che ritornare a quel che avevamo sia quello di cui abbiamo realmente bisogno? E, ancora, presi dall’obiettivo, non finiremo per dimenticare il motivo per cui stiamo combattendo? In particolare, quest’ultimo quesito è affrontato nella metafora del frammento di testa che Mattia perde nelle prime pagine del libro, che lo rendono un esecutore istintivo di una missione di cui lui stesso ignora i motivi. Sarà proprio lui, che non ricorda esattamente cosa ha lasciato alle sue spalle e cosa – dunque – sta inseguendo, a muovere con la sua forte determinazione la grande nave che salpa nel mare dei rimpianti.

Questa ricchezza di temi e riflessioni è accompagnata da uno stile grafico elegante e sintetico, che distribuisce i personaggi su vignette sempre soprendenti in cui il colore trionfa come protagonista. Per quanto resi in modo grafico e stilizzato, con le espressioni e le fisionomie ridotte all’osso, i personaggi hanno un tale carisma da essere immediatamente riconoscibili e da trasmettere tutto il pathos necessario alla storia. Questo succede quando c’è un tale livello di armonia tra storia, scrittura e disegni e ci si rende conto che quei personaggi non sarebbero mai potuti essere esistere, se non nel preciso modo in cui li abbiamo conosciuti. Un volume ben riuscito, da leggere e consigliare a tutti.

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